REGGIO CALABRIA «Il Consigliere Giuseppe Aieta continua a raccontare una versione completamente opposta alla realtà in ordine alle vicende che hanno riguardato il Gruppo regionale dei Democratici e Progressisti. Non si capisce perché Aieta, sfacciatamente, insiste pur sapendo che esistono documenti ed atti inoppugnabili e incontestabili che certificano il suo atteggiamento contraddittorio e lontano anni luce dalla verità. Si ribadisce ancora una volta e per l’ennesima volta che Aieta è stato sostituito unicamente perché non ha mai riunito il gruppo consiliare dei Democratici e Progressisti in 14 mesi di legislatura. Questo basta e avanza per giustificare la sua sostituzione». Antonio Billari e Flora Sculco, colleghi di Aieta nel gruppo Democratici progressisti in consiglio regionale, tornano sulla polemica dopo la sfiducia all’ex capogruppo, che ricollega lo strappo alla propria volontà di non incamerare i fondi dovuti all’attività istituzionale, visto che il consiglio è quasi fermo.
«Non solo non ha mai riunito il Gruppo – continuano Billari e Sculco –, cosa assai grave, ma solo raramente ha partecipato alle stesse Conferenze dei Capigruppo che, numerose, si sono svolte a Reggio Calabria nella sede del Consiglio regionale. Preferiva giustificarsi e non invece partecipare, come sarebbe stato suo dovere, e portare in quell’autorevole ed importante organismo la voce, il pensiero e le proposte dei Democratici e Progressisti che, torniamo a dire, non ha mai riunito. Dunque, come abbiamo già detto, Aieta ha svolto una funzione di gestione del gruppo solitaria e antidemocratica oltre che assolutamente inefficiente, negando allo stesso Gruppo la possibilità di svolgere una funzione più attiva, dinamica e partecipativa della vita della istituzione regionale».
«D’altra parte – prosegue la nota – Aieta continua a ribadire e a raccontare una bugia colossale quando afferma di aver proposto che i fondi destinati al funzionamento dei gruppi consiliari, fossero devoluti al Banco Alimentare, cosa per la quale non avremmo avuto alcuna contrarietà. Anzi. Forse Aieta appositamente e furbescamente dimentica di dire che le risorse destinate al funzionamento del gruppo erano già nella sua disponibilità in quanto capogruppo e poteva destinarle dove avrebbe ritenuto più opportuno, per realizzare attività solidaristica per la qual, ribadiamo, non avrebbe ricevuto alcuna contrarietà da parte nostra. Ma non l’ha fatto».
Inoltre, l’ex capogruppo Aieta, «nel predisporre il rendiconto di gestione dello stesso gruppo riferito all’anno 2020, non ha, nemmeno in questa circostanza, riunito il gruppo per come prevede la normativa e il regolamento regionale ma se lo è approvato da solo, come si suol dire “lui se l’è suonata e se l’è cantata”. In conclusione, se Aieta pensa di sovvertire le decisioni assunte democraticamente e dalla maggioranza del gruppo, rivela ancora una volta la sua mancanza di rispetto e di ossequio alle norme e ai regolamenti e soprattutto alla verità, che va sempre mantenuta a prescindere da qualunque interesse di parte. Per quanto ci riguarda la vicenda è conclusa e auspichiamo che si possa creare un clima di vicendevole collaborazione per dare finalmente valore ed importanza al Gruppo dei Democratici e Progressisti, il quale è chiamato a svolgere efficacemente il proprio ruolo ed il proprio protagonismo nella coalizione e nella istituzione regionale».
x
x