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Covid, niente “zona gialla” prima di maggio. Dal 7 aprile il ritorno (non per tutti) a scuola

Le possibili nuove misure che saranno adottate dal governo Draghi

Pubblicato il: 31/03/2021 – 17:46
Covid, niente “zona gialla” prima di maggio. Dal 7 aprile il ritorno (non per tutti) a scuola

ROMA Stesse regole e divieti confermati dal 7 al 30 aprile. Potrebbero essere queste le misure del nuovo e atteso decreto del presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, di fatto le stesse che sono già in vigore. 

Allentare le restrizioni

Inoltre nelle bozze del decreto potrebbe anche esserci una sorta di meccanismo che permetterebbe, in determinate condizioni, di allentare le restrizioni. «Con deliberazione del Consiglio dei ministri – come riporta il Corriere.it – sono possibili determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento».

Riapertura delle scuole

Altro passaggio importante è riservato poi alle scuole. «Dal 7 aprile al 30 aprile 2021 – si legge ancora – è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado. La disposizione di cui al primo periodo non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle Province autonome». Secondo quanto si legge nella bozza, inoltre, in “zona rossa” le «attività didattiche del secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado nonché le attività didattiche della scuola secondaria di secondo grado si svolgono esclusivamente in modalità a distanza». Nelle zone gialla e arancione, invece, «le attività scolastiche e didattiche per il secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado si svolgono integralmente in presenza». Nelle medesime zone gialla e arancione «le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, affinché sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento».

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