LAMEZIA TERME Nessun cambio di fascia per le Regioni italiane, neanche dopo Pasqua. Secondo i dati rilevati dalla Cabina di regia – scrive Repubblica – nove regioni resteranno in “zona rossa” e, dunque, bisognerà attendere almeno due settimane prima di passare (eventualmente) in arancione.
Tra queste regioni c’è anche la Calabria. Se, infatti, l’Rt nazionale è sceso a 0,98, nella nostra regione si attesta sopra a 1,33, così come la Campania. E’ quanto emerge dal
monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute che classifica la regione con livello di rischio alto e molteplici allerte di resilienza. Nelle ultime 24 ore sono stati 465 i nuovi positivi – con un rapporto tamponi-positivi del 12,44% (ieri 13,29) – e ben 12 le vittime che portano il totale a 835. I ricoveri in area medica scendono di 2 (406) mentre salgono dello stesso numero quelli in terapia intensiva. I calabresi, intanto, si preparano a passare la seconda Pasqua in regime di restrizioni. Non si potrà circolare neanche
all’interno del proprio Comune mentre è possibile svolgere attività motoria, ma solo vicino all’abitazione, e attività sportiva all’aperto in forma individuale. Nonostante in generale sia vietato nelle zone rosse, nel weekend di Pasqua è consentito
andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi). Ed anche in Calabria sarà vietato raggiungere le seconde case per i non residenti in regione. Norme più stringenti sono state adottate dal sindaco di
Catanzaro che da domani a lunedì compreso ha vietato il passeggio, lo stazionamento e lo svolgimento di attività motorie e sportive sui lungomare dei quartieri Lido e Giovino, sulle spiagge di tutto il litorale comunale e nelle pinete di Giovino e Siano.
Sul podio delle performance peggiori la Valle d’Aosta con 1.52, seguita da Calabria e Campania a pari merito con 1.33. Le tre regioni più virtuose l’Abruzzo, l’Umbria e l’Emilia Romagna e le Province autonome di Trento e Bolzano tutte con valori attorno all0.8. A vedere confermato il rosso a causa dell’incidenza superiore a 250 casi per 100mila abitanti sono Valle d’Aosta (380), Piemonte (337), Friuli Venezia Giulia (331), Puglia (318), Emilia Romagna (297), Lombardia (268), Toscana (260). Complessivamente il rischio epidemico si mantiene a livelli elevati con sei Regioni – Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto – che hanno un livello di rischio alto. Tredici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui sette ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e una Regione (Basilicata) e una Provincia Autonoma (Bolzano) hanno una classificazione di rischio basso.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica del 30%: è pari al 41% contro 39% della scorsa settimana. Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento da 3.546 (23/03/2021) a 3.716 (30/03/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche in aumento e sopra la soglia critica (44%) con un aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 28.428 (23/03/2021) a 29.231 (30/03/2021). Lo evidenzia l’Istituto superiore di sanità in merito al monitoraggio settimanale della Cabina di regia.
Abruzzo 0.81
Basilicata 1.15
Calabria1.33
Campania 1.33
Emilia-Romagna 0.83
FVG 0.98
Lazio 0.98
Liguria1.02
Lombardia 0.89
Marche1.04
Molise1
Piemonte 0.96
PA Bolzano 0.8
PA Trento 0.83
Puglia 1.09
Sardegna1.18
Sicilia1.08
Toscana 1.08
Umbria 0.83
V.d’Aosta1.52
Veneto 1.12
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