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l’intervista

La nuova vita degli aeroporti calabresi. De Metrio: «Progetti per 50 milioni a Lamezia, 25 a Reggio»

Il presidente di Sacal ospite del talk de L’altro Corriere Tv. «La sfida è rendersi attrattivi nel post Covid ma dobbiamo credere in noi stessi»

Pubblicato il: 22/04/2021 – 15:41
La nuova vita degli aeroporti calabresi. De Metrio: «Progetti per 50 milioni a Lamezia, 25 a Reggio»

LAMEZIA TERME Le prospettive di sviluppo degli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone. Le idee e nuovi progetti in cantiere, sono stati al centro dell’ultima puntata del talk de L’altro Corriere Tv “20.20”, condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro. Ospite negli studi di Lamezia il presidente della Sacal, la società aeroportuale che gestisce i tre scali calabresi, il manager Giulio De Metrio, nominato dal consiglio d’amministrazione otto mesi fa.
«Ho intrapreso questo progetto come una sfida interessante – dice subito – perché la Calabria, con tutte le sue problematiche, i suoi punti di forza e di debolezza, rappresenta, appunto, una sfida dal tema forte: l’accessibilità aerea in modo moderno. La Calabria ha i suoi aeroporti ma non sono mai stati vissuti come sistema, piuttosto come piattaforme a volte in concorrenza fra loro. Gli scali calabresi, in confronto ad altre infrastrutture del genere nel sud Italia hanno gap molto importanti da colmare».

La crisi Alitalia

I problemi da risolvere, quindi, sono molti, a partire dalle infrastrutture, ormai obsolete, per finire con l’attrazione sui vettori. Fra questi, potrebbe pesare la crisi che attanaglia Alitalia. «L’evoluzione del tema sulla compagnia di bandiera – aggiunge De Metrio – non può non avere impatti. Dobbiamo fare il tifo affinché il progetto possa dotarsi di basi per un ritorno alla crescita, ma dobbiamo essere pragmatici e freddi nel gestire un sistema aeroportuale e quindi prendere atto che lo sviluppo dei nostri aeroporti non si può focalizzare solo su Alitalia. La natura del nostro traffico, la vocazione del territorio, ci impongono di dover ampliare lo spettro dei vettori, che siano in grado di generare nuovo traffico, quindi che siano capaci di attrarre più calabresi, turisti e giro d’affari. Se l’esito su Alitalia sarà positivo, ne coglieremo i frutti, ma se ciò non dovesse accadere ci svilupperemo con chi è protagonista nel trasporto aereo di oggi. Questo elemento di interesse per altri vettori – specifica il presidente – è già presente in Sacal. Forse lo è in maniera inerziale, adesso va colto in modo più produttivo. Oggi siamo poco appetibili perché abbiamo infrastrutture funzionalmente, architettonicamente ed esteticamente superate. Uno degli elementi che attrae nuove compagnie è la forza della società aeroportuale nell’investire nel proprio progetto. Per convincere le compagnie dobbiamo prima convincere noi stessi che crediamo nel nostro aeroporto e questo si rispecchia in una infrastruttura che sia accogliente e offra servizi di qualità».

«Un progetto da 50 milioni per il nuovo aeroporto di Lamezia Terme»

«Nei primi sei mesi – dice ancora Giulio De Metrio nell’analizzare i tre scali calabresi – abbiamo concepito un  nuovo aeroporto per Lamezia. Abbiamo fotografato la visione di un nuovo terminal passeggeri che non sia la classica navicella spaziale poggiata sul territorio, ma che risponda a quei criteri d’impostazione che il nuovo trasporto aereo post-Covid deve avere: ecosostenibilità, digitalizzazione, e fare dell’aeroporto un elemento dell’economia circolare. Abbiamo predisposto il progetto che è inserito nel piano industriale e identificato l’area. Si poteva scegliere di operare sul vecchio aeroporto, a moduli, ma questo avrebbe procurato disagi ai passeggeri, ci avrebbe imposto di lavorare in una struttura già arrivata a fine vita e in tempi molto lunghi».
Il presidente di Sacal svela alcuni dettagli. «Abbiamo verificato quanto accanto all’aerostazione, lo scheletro dell’area merci potesse essere utile a sostenere il nuovo termina ed è lì che è stato concepito. Il progetto prevede una nuova aerostazione secondo criteri completamente nuovi. L’aeroporto verrebbe costruito accanto al vecchio che, gradualmente, sarebbe eliminato o utilizzato per identificare, se il mercato mostra interesse, strutture commerciali o per uffici, coerentemente con la crescita del traffico».
«Le dimensioni e la collocazione – rivela il manager pugliese dal passato a Malpensa e Linate – sarebbero ideali e l’impostazione per finanziare il progetto sarebbe quella classica. Per le sue dimensioni l’aeroporto potrà giovare per il 50% di fondi pubblici, il resto verrebbe finanziato dalle banche e dall’intervento dei soci con un aumento di capitale».
«L’importo complessivo di aggira attorno a 50 milioni di euro. Lamezia ha un punto di forza, lo spazio: la nuova aerostazione sarà più grande del 20%. In tutto questo anche la Regione dovrà fare la sua parte da ente territoriale e socio».

«Venticinque milioni per l’aeroporto di Reggio Calabria»

Lo scalo reggino, il presidente di Sacal prosegue nella sua analisi, «ha una grandissima opportunità. L’operazione a fondo perduto da 25 milioni di emendamento fra Ministero dei Trasporti, Enac e Sacal è brillante. Sono nove i progetti che consentono di intervenire radicalmente sulle strutture di volo, sul terminal, sulla gestione dei bagagli e sulla sicurezza. Consentiranno di rifare completamente l’aeroporto di Reggio che, ritengo, possa avere ottime prospettive di sviluppo, perché si trova in un’area geografica, l’area dello Stretto, per cui il bacino d’utenza è abbastanza vasto da giustificare un traffico importante. Penso possa superare i dati migliori del passato che si assestavano sui 650mila passeggeri annui. Rispetto ai progetti, però, non c’è un’autostrada spianata, ci vorrà un durissimo lavoro da parte nostra, dell’Enac, che dovrà approvare i progetti perché ente beneficiario degli importi, con Sacal soggetto attuatore. Tre di questi possono partire in tempi rapidi. L’aerostazione sarà molto bella ed onorerà la vista sullo Stretto».

«Crotone è il caso più difficile»

«Un conto – De Metrio si avvia alla conclusione – è progettare un aeroporto nuovo, un altro e averlo ma da sviluppare. Ne abbiamo tre, con Crotone che è il caso più difficile. Il bacino d’utenza è molto ridotto, d’altro canto ha una sua disperata necessità di rendersi accessibile, vista l’orografia del territorio. A Crotone ci sono elementi per uno sviluppo ulteriore, soprattutto turistico. Dobbiamo utilizzare tutti i punti di forza possibili per la mission e renderlo aeroporto di accessibilità per l’area di riferimento. Stiamo lavorando sul traffico passeggeri – conclude Giulio De Metrio – con buoni accordi coi vettori low-cost ma anche sulla consegna delle merci con i droni».

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