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«Un pomeriggio da dimenticare all’ospedale di Lamezia Terme»

Scene di ordinari assembramenti all’ospedale di Lamezia Terme: un’esperienza da dimenticare, secondo il racconto di una giovane lametina, che ha assistito alle urla e agli spintoni delle persone acca…

Pubblicato il: 23/04/2021 – 17:49
di Giusy Raffaele
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«Un pomeriggio da dimenticare all’ospedale di Lamezia Terme»

Scene di ordinari assembramenti all’ospedale di Lamezia Terme: un’esperienza da dimenticare, secondo il racconto di una giovane lametina, che ha assistito alle urla e agli spintoni delle persone accalcate in attesa della vaccinazione. L’occasione sarebbe stata perfetta per offrire altro materiale da aggiungere ai tanti reportage con cui il coraggioso Giletti sta denunciando da circa un anno il caos del sistema sanitario calabrese, ma vorrei segnalare l’episodio di “negligenza sanitaria” che non fa onore alla categoria dei medici, anzi fa male ai tanti camici bianchi che si sacrificano e ci mettono il cuore nel loro lavoro. Perché un conto è il caos che da sempre ha fatto parte del nostro sistema sanitario pubblico, tutt’altra cosa è la pochezza e la superficialità della dottoressa di turno ieri pomeriggio (22/04/2021) di cui purtroppo non posso fare il nome che in pochi minuti è stata corresponsabile della rinuncia al vaccino di una persona di 76anni con patologie evidenti e documentate (tra cui due episodi di trombosi oculare, ipertensione, fibrillazione e una placca carotidea al 70% ) che, a fronte di una richiesta di chiarimenti, si è sentita rispondere: «Le sue patologie non sono importanti potrebbe fare Astrazeneca». Cosa ancor più grave il fatto che in prima battuta la gentile dottoressa si era limitata a suggerire la lettura della circolare del Ministero della Salute con l’elenco delle patologie che connotano le persone fragili. Probabilmente non era a conoscenza della clausola presente nel modulo di consenso informato, modulo che deve essere firmato da chi riceve il vaccino e dal medico dell’equipe vaccinale, e che prevede espressamente la possibilità di porre domande in merito al vaccino e al proprio stato di salute ottenendo delle risposte esaurienti, “ergo” il medico deve informare adeguatamente o comunque in modo soddisfacente la persona che sta per ricevere il vaccino. E oggettivamente sostenere che «le patologie non sono importanti» non può assolutamente definirsi una risposta esauriente. Un medico ha diversi doveri da rispettare  tra cui quello di prestare la sua opera con diligenza, perizia e prudenza­ secondo “scienza e coscienza” (perlomeno proporre di aspettare per verificare la disponibilità di somministrare nella stessa giornata un altro vaccino) e non  comportarsi come un mero esecutore materiale di una prenotazione informatica. Ogni giorno nei vari talk assistiamo al pressing di illustri virologi, immunologi ed epidemiologici che gridano «vaccinatevi, vaccinatevi, vaccinatevi» come se fosse cosa semplice riuscire a farlo. E il caso della signora e della «gentile dottoressa» ce lo dimostra.

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