«Santoro ha ragione, dov’è lo Stato?»
«L’attuale Commissario all’emergenza sanitaria, così come i suoi predecessori, è chiamato ad attuare il piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale. Ha anche compiti di rafforzame…

«L’attuale Commissario all’emergenza sanitaria, così come i suoi predecessori, è chiamato ad attuare il piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale. Ha anche compiti di rafforzamento strutturale della rete ospedaliera con l’adozione di specifici piani di riorganizzazione per far fronte all’emergenza Covid-19.
Entro 60 giorni dalla nomina avrebbe dovuto adottare gli atti aziendali di organizzazione e funzionamento delle strutture operative al fine di garantire il raggiungimento dei LEA. Ma oggi si muore non solo di Covid-19, ma anche di inefficienza.
Lo sappiamo e lo vediamo tutti, ma anche nel verbale del 20 maggio 2020 del Comitato permanente per la verifica dei LEA, risulta che continuano ancora a permanere notevoli criticità con riferimento alla rete ospedaliera, alla rete perinatale, alla rete oncologica, all’assistenza territoriale e alla condizione di gravità dello stato dei pagamenti delle aziende del servizio sanitario della Regione, oltre che in relazione alla gestione del personale, ai flussi informativi, alla contabilità analitica e alla mancata presentazione del programma operativo per l’emergenza Covid-19.
Eppure la Regione Calabria ha programmato lo sviluppo dell’agenda digitale attraverso i fondi FESR prevedendo l’infrastruttura a banda ultra larga e interventi di digitalizzazione dei processi e dei servizi rivolti a cittadini e imprese. Sono stati stanziati 168,9 milioni di euro anche per il Sistema Informativo Sanitario, il fascicolo Sanitario Elettronico, un’app mobile regionale con sistema unico di accesso agli ecosistemi digitali sanitari. Ma nessuno se ne è accorto. Non se ne sono accorti i calabresi che ancora fanno le fila e stanchi, si rivolgono alle strutture private o emigrano.
Tutto ciò non è tollerabile anche a seguito delle ingenti risorse dilapidate. Come è stato possibile tutto questo e come si fa a continuare a sbagliare a perseverare? Mi chiedo di cosa abbia discusso ieri la politica per 5 ore in Consiglio Regionale? Su cosa ha relazionato il Commissario? Addirittura nel 2019 la Giunta Regionale ha approvato nel Piano di Azione e Coesione (PAC) 2014/20 per circa 1 milione di euro il progetto “Ecosistema 2: Potenziamento servizi sanitari per i cittadini”, per realizzare delle procedure di supporto dell’istituzionalizzazione di servizi di scelta e revoca di accesso a visite vaccinali.
Di tutti questi programmi non si vede la reale attuazione ed il relativo benessere per i cittadini calabresi nel beneficiarne. Ha ragione Michele Santoro: dov’è lo Stato? Quando la sanità verrà presa per mano e quando verrà aggredita l’atavica inefficienza sanitaria regionale? Occorrono i fatti e lo Stato, i suoi apparati, i suoi organi devono dare risposte adesso! Un settore quello sanitario che si mangia le risorse del bilancio regionale, e dove parte consistente dei tributi propri, circa il 40% (nel 2019 448,1 milioni su 1.139), è destinata al suo finanziamento o alla copertura dei disavanzi sanitari pregressi.
A fine 2019 la consistenza della liquidità necessaria per l’estinzione del debito sanitario cumulativamente registrato fino al 31 dicembre 2005, accertato nel corso dell’esercizio 2011, era pari a poco più di 372 milioni di euro; le anticipazioni di liquidità da parte del Ministero dell’Economia e Finanze per il pagamento dei debiti al 31 dicembre 2012 erano pari a circa 78 milioni di euro. I tributi destinati al finanziamento della sanità sono pari ad oltre 3,5 miliardi di euro.Di quante risorse c’è ancora bisogno per mettere la sanità in grado di funzionare? Le parole sono tantissime in questo nostro tempo, mancano le azioni e la sua efficacia. I calabresi hanno il diritto di avere una sanità pubblica efficiente ed efficace, con una medicina di prossimità funzionale ai bisogni del territorio ed una medicina specialistica all’altezza dei servizi da rendere, ma lo Stato dov’è?»
*già presidente di Legambiente Calabria