COSENZA L’impennarsi della curva epidemiologica in Calabria, le fibrillazioni politiche, gli ospedali al collasso e la spinta dal basso dei Comitati di salute pubblica calabresi che chiedono una sanità all’altezza delle sfide che la pandemia impone. Un frangente che Anna Laura Orrico, deputata cosentina del M5s già sottosegretario ai Beni culturali nel Conte bis, non esita a definire «assolutamente drammatico».
«Il tempo dell’attesa è finito – prosegue Orrico nel suo ragionamento – la Calabria deve divenire un caso nazionale ed una priorità assoluta per il governo. La nostra sanità ha subito per troppi anni il prevalere di interessi particolari rispetto a quelli della comunità. Le ultime settimane sono state molto intense. A Roma ho avuto modo di incontrare al Ministero della Salute, insieme ai rappresentanti dei Comitati calabresi di salute pubblica, il capo segreteria tecnica del Ministro Speranza ed il capo della segreteria del Sottosegretario Sileri. Qualche giorno dopo, insieme a tutti i parlamentari calabresi che sostengono il governo Draghi, abbiamo incontrato il Ministro Speranza che si è mostrato disponibile a mantenere un tavolo di interlocuzione costante. Abbiamo chiesto, fra le varie cose, la revisione della rete ospedaliera territoriale in considerazioni delle strutture già esistenti, l’ampliamento del personale sanitario, l’azzeramento del debito con l’eventuale separazione della gestione sanitaria corrente da quella dedicata al piano di rientro, la riorganizzazione della rete di assistenza territoriale. Abbiamo chiesto attenzioni dettate da aspettative legittime per riallineare la nostra regione al resto del Paese». Ieri l’ultimo incontro col il commissario straordinario all’Asp di Cosenza Carlo La Regina: «ho notato grande garbo istituzionale e molta concretezza. Abbiamo avuto un confronto cordiale e affrontato diverse questioni».
«Innanzitutto – spiega la deputata cosentina – col commissario La Regina abbiamo affrontato la questione degli ospedali chiusi. Serve un provvedimento di riorganizzazione che coinvolga tutta la rete ospedaliera provinciale in modo che essa sia efficiente e davvero rispondente alle caratteristiche di un territorio ampio e difficile sul fronte della viabilità, e che dunque necessita di presidi sanitari organizzati, raggiungibili e dotati dei servizi idonei. Sull’ospedale di Cariati, dove ho riscontrato la disponibilità del Commissario ad impegnarsi sulla riapertura, sarà necessario lavorare per modificare il famoso DM 70 che ripartisce i presidi ospedalieri in base ad una serie di criteri. È dunque necessario un lavoro sinergico tra Ministero della salute, il Commissario ad acta Longo ed il Commissario dell’Asp di Cosenza. In tal senso ritornerò a parlarne con i colleghi parlamentari al Ministro Speranza nel prossimo incontro». Buone nuove per «gli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare poiché finalmente, a breve, troverà attuazione la sentenza del Consiglio di Stato che ne determina la riapertura: il Commissario ha già predisposto un atto aziendale. Ho inoltre fatto presente se non fosse il caso di attrezzare in alcuni presidi sanitari, come quello di Lungro, che sono ben tenuti e spaziosi, dei posti letto Covid per far fronte all’emergenza e decongestionare così l’ospedale di Cosenza. Il Commissario mi ha rassicurato che 12 posti letto Covid saranno presto pronti anche a Lungro così come a Rogliano per fronteggiare eventuali necessità».
Anche sul fronte dei vaccini la Calabria staziona stabilmente in fondo alla graduatoria nazionale delle dosi inoculate con non poche criticità: «Ho chiesto a La Regina– chiosa Anna Laura Orrico – non solo che si acceleri il coinvolgimento dei medici di base affinché si possa metterli nelle condizioni migliori per vaccinare e, dunque, dare ulteriore spinta alla campagna attualmente in corso, ma ho sollevato anche la questione degli assembramenti verificatisi fino ad ora in prossimità dei centri vaccinali, dunque la necessità di una più opportuna gestione affinché il distanziamento sia rispettato in tutte le fasi propedeutiche all’inoculazione. Su questo punto ho sentito anche il capo della Protezione civile calabrese Fortunato Varone al quale ho raccomandato un impegno maggiore per impedire possibili code nei pressi degli hub vaccinali evitando che la gente si assembri, che anziani e fragili debbano aspettare troppo sotto il sole o sotto la pioggia».
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