Rinascita Scott, Mantella: «La ‘ndrangheta aveva fatto fronte comune per votare Scopelliti»
Il pentito ha risposto alle domande del sostituto procuratore Andrea Mancuso. A Camillò andarono 10/15mila euro «con i quali lui ha pagato i voti»

LAMEZIA TERME I voti per Scopelliti erano pagati. Ad Andrea Mantella non interessava altro quando strinse il “patto” col factotum di Pantaleone Mancuso “Scarpuni”, Michele Palumbo, col quale si era dato appuntamento all’interno del Cin Cin bar di Vibo Valentia. «La ‘ndrangheta aveva fatto fronte comune per fare eleggere Scopelliti alla Regione», racconta il collaboratore di giustizia Andrea Mantella rispondendo alle domande del sostituto procuratore Andrea Mancuso nel corso del processo Rinascita-Scott. Dopo avere stretto l’accordo con Palumbo, Mantella si rivolse a Domenico Camillò, capocosca dei Pardea-Ranisi, famiglia criminale numerosa, senza contare che Camillò aveva lavorato per tanti anni all’interno dell’ospedale. Il periodo era, ricorda Mantella, fine 2008 inizi del 2009, e Mantella promise a Camillò 50 euro a voto. In quel periodo Mantella ricorda che era degente a Villa Verde e quando andava in permesso a Vibo Valentia «svolgevo attività ‘ndranghetistica». A Camillò andarono 10/15mila euro «con i quali lui ha pagato i voti». Una somma altrettanto consistente la trattenne lo stesso Mantella.