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Semplificazioni, Salvini: «Azzerare il codice degli appalti»

Il leader della Lega: «Ai sindaci poteri diretti sulle grandi opere». E sul voto: «Ho la sensazione che vinciamo noi sia a Milano che a Roma»

Pubblicato il: 23/05/2021 – 11:00
Semplificazioni, Salvini: «Azzerare il codice degli appalti»

ROMA «La via d’uscita finale su cui stiamo lavorando è l’azzeramento del codice degli appalti e l’utilizzo delle norme europee che sono più veloci e snelle. E io darei ai sindaci i poteri diretti sulle grandi opere». Così il leader della Lega Matteo Salvini su ‘La Stampa’ parla delle Semplificazioni in vista delle opere da realizzare con il Recovery. Alla proposta di Letta sulla tassa di successione risponde con una contro-proposta: «Per invertire la rotta un’idea ce l’ho, tassiamo Amazon e i colossi come Amazon, che in Europa hanno fatturati giganteschi e di tasse pagano cifre ridicole». Poi si dice “conquistato” da Mario Draghi che decide di «non tirare più per la giacchetta» sul Quirinale: «Per ora è presidente del Consiglio. Ma il Colle è più un problema per Pd e 5 Stelle, mi pare di capire che i democratici di candidati ne abbiano uno per corrente». Le semplificazioni in vista delle opere del Recovery con procedure più snelle per gli appalti faranno «felici gli operai, perché lavoreranno di più. Nelle stesse condizioni che ci sono state per la costruzione del ponte Morandi. Una grande opera fatta in fretta, a regola d’arte, senza incidenti, senza tangenti e senza problemi. In questo dobbiamo seguire l’Europa». 

Il voto 

Il capitolo per la scelta dei candidati nelle città al voto: «Lunedì mi presento al tavolo dei candidati con 10 nomi. Tanti e di qualità. Ho la sensazione che vinciamo noi sia a Milano che a Roma». Sulle riforme «voglio essere ottimista. E se Letta non smonta di notte quello che fa di giorno possiamo riuscirci. Certo, su burocrazia, fisco e giustizia i problemi possono arrivare solo da sinistra». Sul centrodestra e il vertice di domani dichiara: «Nel 2023saremo noi a governare. A differenza del centrosinistra il centrodestra riesce sempre a essere unito. Se il centrodestra vince le elezioni e Giorgia Meloni prende un voto più di me va a Palazzo Chigi». Grillo è finito? «Sì. Perché il Movimento ha esaurito la sua ragione di esistere. Invece Conte non lo so. È difficile capire cosa voglia. Per un po’ abbiamo lavorato bene assieme, poi lui ha cominciato con i deliri di onnipotenza e di onniscienza e andare avanti è diventato impossibile». 

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