“Appalti spezzatino” a Rende, assolti dirigenti e funzionari del Municipio
Prescrizioni per alcuni dei soggetti coinvolti nel caso. Decise due condanne ad otto mesi con pena sospesa nei confronti di due imputati

RENDE Due condanne a otto mesi con pena sospesa, prescrizioni e qualche assoluzione. Questo l’esito del processo sugli “appalti spezzatino” a Rende tra il 2010 e il 2012. Sotto accusa erano quattro tra funzionari e dirigenti del Municipio e un imprenditore. Si tratta di Gianfranco Sole, Nicola Gallo, Luigi Mamone, Giuseppe Rende e Gianfranco Baratta, titolare di una ditta di pompe funebri. Tra assoluzioni e prescrizioni cadono nel vuoto anche le richieste dell’accusa nei confronti di Sole (quattro anni) e Mamone (tre anni e tre mesi), mentre Giuseppe Rende, coimputato di Gallo e Baratta, è stato assolto.
La sentenza
Ieri sera dopo oltre te ore di camera di consiglio il Tribunale Collegiale di Cosenza (presidente il Giudice Ciarcia a latere Granata e Familiari) ha assolto l’ingegnere, Nicola Giuseppe Gallo, difeso dall’avvocato Francesco Chiaia, ex capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Rende ed ha assolto anche il funzionario Giuseppe Rende. Per l’ingegnere Nicola Gallo, la Procura della Repubblica di Cosenza rappresentata in aula dal pm Emanuela Greco aveva chiesto 10 anni di reclusione e invocato per gli altri imputati pene tra i 4 ed i 3 anni. Del collegio difensivo, oltre all’avvocato Francesco Chiaia, fanno parte gli avvocati Dorothy De Cicco, Alberto Rossi, Pietro Sammarco e Innocenzo Palazzo.
Il Tribunale, in tarda serata, ha assolto il Gallo dai reati di turbativa del procedimento e da falso ideologico e falso materiale aggravato, imputazione relativa al frazionamento artificioso dell’appalto con affidamento diretto a professionista/progettista. Poi è stata dichiarata la prescrizione per i restanti capi, respingendo le richieste delle aggravanti avanzate dalla Procura con la modifica di tutte le imputazioni. Infine, il Tribunale ha condannato l’ingegnere Nicola Gallo ed il titolare di impresa funebre Gianfranco Baratta ad 8 mesi di reclusione con pena sospesa per il solo episodio relativo al verbale di consegna dei loculi cimiteriali di cui al capo F) della imputazione: capo per il quale il pm aveva chiesto anni 3 e mesi 3 di reclusione per gli imputati.
La soddisfazione del legale di Gallo
Terminata l’udienza, l’avvocato Francesco Chiaia ha commentato l’esito assolutorio e la dichiarata intervenuta prescrizione: «Sono soddisfatto dall’esito assolutorio e dalla dichiarata intervenuta prescrizione dal Tribunale collegiale di Cosenza, autorevolmente composto, per il mio assistito Nicola Gallo, posto che la Procura della Repubblica aveva chiesto 10 anni di reclusione, dopo 9 anni dall’inizio del procedimento e dopo che aveva aggravato tutti i capi di imputazione. Per l’unico capo residuato per il quale il mio assistito è stato condannato ad 8 mesi di reclusione con pena sospesa e benefici di legge, a fronte dei 3 anni e 3 mesi richiesti dalla Procura della Repubblica, proporremo con convinzione appello». (f. b.)