«Candidature? Qualcuno riavvolga il nastro»
Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell’ex governatore della Calabria Mario Oliverio che commenta l’intervista rilasciata al Domani da Enzo Ciconte, docente ed ex deputato tra le fila del Pci nel…

Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell’ex governatore della Calabria Mario Oliverio che commenta l’intervista rilasciata al Domani da Enzo Ciconte, docente ed ex deputato tra le fila del Pci nel 1987. Un’intervista nella quale l’esponente del centrosinistra punta il dito su chi ha sbarrato la strada alla sua candidatura a presidente della Regione Calabria. In particolare Ciconte non si tira indietro alle domande e cita espressamente i nomi di chi avrebbe impedito che si presentasse alle urne: «Giuseppe Conte, Enrico Letta, e settori dei gruppi dirigenti del Pd calabrese – ha affermato -. Diciamo che è stato un no congiunto, unitario». Da qui le parole di Oliverio:
Ho letto con amarezza le dure dichiarazioni di Enzo Ciconte rilasciate nel corso di una intervista alla stampa. C’è una cosa sulla quale non è possibile far finta di nulla. Ciconte dice che il centro sinistra (nazionale e regionale ) ha scelto di perdere ancora una volta le elezioni. Inciuciando alla grande, come al solito e preliminarmente, con il centrodestra. Bene, anzi male. Io non mi rassegno a questa prospettiva per altro più che accreditata da tanti anche nel Pd. Ciconte sa quel che dice e perché dirlo, conoscendolo. Se qualcuno ha agitato ed esibito solo strumentalmente il suo nome ha commesso una scorrettezza sul piano etico prima ancora che una perfida sciocchezza. E tuttavia sento di non dover far cadere nel vuoto ma anzi rilanciare il suo grido di allarme. Fermiamo tutto allora. Se questo è il drammatico scenario verso cui si sta spingendo il centrosinistra calabrese, che qualcuno alzi il freno a mano! Perché assistere inermi alla folle corsa senza freni verso il burrone? Che qualcuno riavvolga il nastro e si faccia cogliere da un sorprendente gesto di responsabilità verso questa terra di Calabria. Lo faccia il Nazareno. Lo faccia Conte, perché no! L’unica via d’uscita è lavorare per ricomporre l’intero campo delle forze riformiste, progressiste, del centro sinistra coinvolgendo tutti e disegnando alla svelta un percorso unitario senza preclusioni ed esclusioni preventive. Non è un problema solo di nomi. Così come è stata confezionata la candidatura alla Presidenza della Regione è penalizzante anche per la stessa concorrente. Il Dna di questa parte di campo sono la partecipazione, il dialogo e l’inclusività. Pratica tradita e non rispettata anche stavolta sulla falsa riga del disastro annunciato con Pippo Callipo imposto da Roma senza condizioni. Perseverare, a questo punto, oltreché diabolico sarebbe pericoloso. Ben oltre ogni drammatica aspettativa…
*ex governatore della Calabria