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Tutto quello che non faremo con i soldi del Recovery fund. E che, invece, dovremmo fare

1- Sanità pubblica: riequilibrare il divario fra Nord e Sud; efficientare la medicina territoriale; evitare l’emigrazione sanitaria.2- Igiene pubblica: dotare ogni regione (anzi ogni provincia) di…

Pubblicato il: 21/06/2021 – 7:30
di Francesco Bevilacqua*
Tutto quello che non faremo con i soldi del Recovery fund. E che, invece, dovremmo fare

1- Sanità pubblica: riequilibrare il divario fra Nord e Sud; efficientare la medicina territoriale; evitare l’emigrazione sanitaria.
2- Igiene pubblica: dotare ogni regione (anzi ogni provincia) di impianti pubblici di smaltimento rifiuti con obiettivo primario riciclare e produrre energia.
3- Igiene pubblica bis: restaurare la rete fognaria e gli impianti di depurazione.
4- Acqua pubblica: riparare le reti idriche evitando le attuali dispersioni, distanziarle dalle condotte fognarie; completare gli acquedotti; incentivare l’uso di apparecchi di potabilizzazione dell’acqua del rubinetto.
5- Trasporti pubblici: completare le molte strade mai finite (ad esempio, la trasversale delle Serre, quella del medio Savuto o la SS 106 ionica, in Calabria), potenziare la rete ferroviaria al Sud, ripristinare le ferrovie a scartamento ridotto nelle aree interne.
6- Energia: diffondere la produzione capillare di energia solare sui tetti di case e opifici industriali; consentire l’autoproduzione di energia elettrica.
7- Scuola: rinnovare l’edilizia scolastica; adeguare i programmi scolastici legandoli alla conoscenza del territorio, della cultura, della storia, della geografia, del paesaggio locali.
8- Giustizia: unificare le diverse giurisdizioni civili, amministrative, contabili etc. (tutte); uniformare i riti e i termini processuali; riformare la giurisdizione penale rendendo il processo effettivamente “giusto”; separare le carriere di giudici e pubblici ministeri, reclutare il personale necessario a smaltire il lavoro nei tribunali; investire nella preparazione anche morale e psicologica dei giudici.
9- Impresa e lavoro: sburocratizzare i percorsi per realizzare nuove attività; incentivare la
produzione di beni che oggi siamo “costretti” ad importare; legare le produzioni alle vocazioni dei luoghi; incentivare la propensione alle piccole imprese vocazionali al Sud.
10- Natura: tutelare la biodiversità; diminuire il consumo del suolo; ripulire i mari; rispettare la vegetazione e i boschi (riconvertire tutti i cedui in alto fusto); inserire esperienze ecosensoriali nelle attività didattiche.
11-Arte e cultura: sostituire al divertimento coatto la gioia della conoscenza, della bellezza, della creatività.
Nota a piè di pagina: ce ne sarebbero cose da fare eh? Peccato che nessuna di queste rientri nei piani della nostra politica. Ci ritroveremo con il territorio ed il paesaggio devastati da opere inutili. Si arricchiranno i soliti noti, tutti gli altri ci impoveriremo. L’1% della popolazione (quello più ricco) si spartirà la torta, il restante 99% si beccherà il diabete (leggasi: pagherà i debiti).

*Avvocato e scrittore

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