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Italiano linciato in Honduras, arrestate 5 persone

Sono ritenute responsabili dell’aggressione a morte a Giorgio Scanu. È stato colpito con bastoni, machete e pietre

Pubblicato il: 10/07/2021 – 14:05
Italiano linciato in Honduras, arrestate 5 persone

La polizia dell’Honduras ha arrestato almeno cinque persone sospettate di aver preso parte al linciaggio e all’uccisione dell’italiano Giorgio Scanu, che ha coinvolto circa 600 persone armate di machete, bastoni e pietre a Santa Ana de Yusquare, nel sud del Paese centroamericano. Lo rende noto oggi il governo di Tegucigalpa, citato dall’agenzia Reuters sul proprio sito.

Il linciaggio

Una folla inferocita di centinaia di persone lo ha giudicato colpevole senza processo e ha deciso di farsi giustizia sommaria: ha fatto irruzione in casa sua e lo ha massacrato con bastoni, machete e pietre, per poi appicciare il fuoco. È morto così Giorgio Scanu, un italiano da tempo residente in Honduras, vittima di un brutale linciaggio da parte di 600 persone che lo hanno accusato della morte del suo vicino di casa. «Una folla inferocita di circa 600 persone, molte delle quali armate» di bastoni, machete e pietre è entrata ieri nella casa dell’italiano a Santa Ana de Yusguare, nel sud dell’Honduras, «con l’evidente intenzione di ucciderlo», e l’intervento della polizia locale «non ha potuto impedirlo», hanno spiegato le forze dell’ordine, che hanno cercato di mediare con la folla che ha però preso il sopravvento: l’italiano è deceduto in un ospedale locale dopo la brutale aggressione.
Una orribile vicenda per la quale si è attivata la Farnesina, che sta seguendo il caso in contatto con l’ambasciata italiana in Guatemala, competente per il Paese sudamericano. Scanu, 66 anni, era originario della provincia di Oristano e per molti anni aveva vissuto nel piccolo paese di Santa Giusta, che aveva lasciato almeno 20 anni fa, partendo da solo, senza la moglie e il figlio, per l’Honduras dove si era poi risposato e aveva avuto altri due figli. Del periodo trascorso in Sardegna alcuni lo ricordano come calciatore, negli anni ’80, per la Milese calcio, la squadra di Milis, altro piccolo comune dell’Oristanese. «Chi lo conosceva mi ha detto che era un ragazzo semplice, sempre allegro – ha raccontato all’Ansa il sindaco del paese Sergio Vacca – non ha mai vissuto a Milis, ma tutti lo ricordano con affetto. Quanto accaduto è terribile».

Avviate le indagini

Le autorità hanno riferito di avere aperto un’indagine per «trovare i responsabili» del linciaggio, mentre i media locali hanno trasmesso le immagini scioccanti della folla inferocita che irrompeva nella casa della vittima. Il quotidiano El Heraldo di Tegucigalpa ha riferito di essere in possesso di un agghiacciante video, che ha deciso di non pubblicare, in cui si mostrano tutte le fasi dell’attacco e dell’assassinio di Scanu, che aveva cercato di nascondersi in un forno nel patio della sua residenza. Le immagini – racconta il giornale – mostrerebbero inoltre l’uomo che, insanguinato e barcollante, chiede pietà ma poi, alla fine, soccombe esanime al suolo quando la folla gli lancia contro una grossa pietra.
Alcuni agenti di polizia giunti sul posto hanno tentato di fermare gli aggressori ma, in inferiorità numerica, sarebbero solo riusciti a impedire l’ingresso nella casa di altre persone, nel frattempo sopraggiunte.

Giorgio-scanu-linciaggio-Honduras
Giorgio Scanu

Ritenuto colpevole di un omicidio

Testimoni sentiti dai quotidiani locali hanno riferito che Scanu è stato ferocemente linciato perché giudicato responsabile dell’omicidio di Juan de Dios Flores, un anziano indigente di 74 anni suo vicino di casa che, secondo alcuni, in stato di ebbrezza avrebbe infastidito l’italiano, secondo altri avrebbe tagliato un albero nel suo giardino. Altri ancora sostengono che Scanu sarebbe stato ripreso da telecamere di sorveglianza mentre usciva dall’abitazione dell’anziano.
El Heraldo ha riportato che in passato Scanu sarebbe stato protagonista di un’aggressione a un abitante del villaggio, ferendo alla mano una donna che secondo lui aveva danneggiato il suo giardino. Qualunque sia il motivo che lo ha scatenato, il linciaggio ha scosso l’opinione pubblica honduregna, colpita dalle immagini cruente, e unanime è stata la condanna sui social. Dove in molti hanno criticato l’inerzia della polizia per non aver difeso Scanu garantendogli un equo processo nel caso le accuse per la morte del vicino fossero state fondate.

Chi era Giorgio Scanu

Giorgio Scanu era andato via dalla Sardegna più di 20 anni fa. Era nato a Donigala, una frazione di Santa Giusta. Un primo matrimonio durato pochi mesi, giusto per veder nascere un figlio, il lavoro — apprezzato — come tecnico di telefonia. Ma poi alla Sirti, società che eseguiva appalti per Telecom Italia, è arrivata la crisi e la cassa integrazione. E lui aveva conoscenze a Deutsche Telekom. Gli hanno proposto di trasferirsi in Centro America, ha fatto le valigie ed è partito. Nel suo passato anche anni da calciatore, prima e seconda categoria, campionato dilettanti, fino alle partitelle fra amatori, fama di «mastino» come difensore laterale. I primi anni da emigrato sono stati duri. Trasferte lunghe, sedi disagiate. Proposte di lavoro in Guatemala, possibilità di trasferirsi in Brasile. Ma ormai nell’Honduras si era rifatto una vita, nuovo matrimonio e due figli

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