Aeroporto dello Stretto, una missiva per evitare «la dispersione» dell’emendamento da 25 milioni
Cittadini e imprenditori chiedono di conoscere le valutazioni operate da Sacal. Ignorato progetto per la costruzione di un nuovo aeroporto

REGGIO CALABRIA Un Comitato spontaneo di associazioni e cittadini a difesa dell’Aeroporto dello Stretto denuncia «l’atteggiamento irresponsabile della Sacal» a fronte di una serie di mancanze che rischiano di pregiudicare l’operatività e lo sviluppo della struttura. Le diverse decine di firmatari decidono così di inviare una lettera aperta ad Istituzioni ed autorità locali, oltre che ai vertici Enac, dove vengono riportare in forma analitica le doglianze mosse alla società di gestione dell’infrastruttura.
«L’aeroporto di Reggio di Calabria – si legge nelle premesse – è da molti anni afflitto da una crisi causata dalla mancata presenza di vettori aerei in grado di soddisfare le richieste della città e di praticare una politica tariffaria congrua alla Domanda del Bacino d’Utenza dello Stretto tra Reggio e Messina». Un dato che era stato rimarcato anche dall’Enac all’esito di un report accluso nella scrittura.
«Tali difficoltà – continuano – erano e sono note alle varie Pa e enti competenti che per cercare di superare tali difficoltà hanno realizzato importanti investimenti pubblici ed in particolare la Stazione Ferroviaria (Aeroporto) e il Pontile per l’Attracco di Aliscafi e vari. La Stazione (Aeroporto) è perfettamente funzionante e aperta al pubblico ma inutilizzabile dall’Utenza dell’Aeroporto in quanto la viabilità di collegamento è de facto ostruita e il Pontile lasciato in stato di abbandono da ormai diversi anni».
L’emendamento di 25 milioni per valorizzare la struttura
Sempre nelle motivazioni viene dato risalto al così detto “emendamento Cannizzaro” corrispondente a 25 milioni (più 2,5 di cofinanziamento) utili alla valorizzazione della struttura. Fin dal principio, il 27 gennaio 2020, il Gruppo Imprenditoriale Reggino aveva offerto, gratuitamente, un progetto preliminare e uno studio di fattibilità per la realizzazione di una nuova aerostazione da realizzare all’interno dell’area aeroportuale in corrispondenza della fermata della Ferrovia e del Pontile che prevede un costo complessivo di realizzazione pari a circa 32 Milioni di Euro. L’inziativa era orientata alla costruzione ex novo dell’aeroporto onde evitare che i soldi potessero disperdersi nell’ennesima opera di ammodernamento della struttura esistente (e conseguente impossibilità di superare le latenti criticità).
Sacal ha inteso orientarsi proprio su questa strada e, come si legge nella lettera, «in sfregio ad ogni ragionevole valutazione, ha inteso utilizzare queste ingenti risorse per frazionare gli interventi in 9 micro-progetti che non affrontano i problemi citati (da voi evidenziati) e che peraltro non tengono conto della previsione d’istituzione dell’Area Zes»
Il Comune, dal canto suo, «ha già approvato un progetto per la realizzazione della nuova viabilità di collegamento tra il Centro Città e la Stazione (Aeroporto), il Pontile e l’eventuale Nuova Aerostazione».
E tuttavia, nella missiva di questo 17 luglio viene fatta espressa richiesta di «conoscere quali valutazioni siano state eseguite per giustificare la realizzazione di opere minimali (i 9 micro-progetti di cui sopra) sulla Vecchia Aerostazione che non porteranno nessun cambiamento in termini di inter-modalità tra le varie Strutture, di cui sopra, e pertanto nessun miglioramento in termini di Funzionalità dell’Aeroporto e di Attrattività dello stesso. Le condizioni economiche dell’Italia e della nostra città in particolare non possono consentire di continuare a spendere denaro pubblico senza possedere la certezza di un ritorno in termini di risultati. Si invitano le Autorità in Indirizzo di avviare ogni utile approfondimento al fine di evitare che anche questa occasione diventi un’occasione persa».
I Sottoscrittori:
Giuseppe Falduto, imprenditore
Filippo Siclari, assicuratore
Nicola Gullì, manager aziendale
Mimmo Praticò, imprenditore
Giuseppe Nucera, imprenditore turistico
Lucio Corrò, imprenditore
Domenico Pascuzzi, consulente tecnico
Sergio Tripodi, imprenditore
Enzo Amodeo, primario di cardiologia
Massimo Cogliandro, finanziere
Tonino Quattrone, imprenditore
Mauro Pustorino, tecnologo alimentare
Mario Cioeta, imprenditore caseario
Domenico Saraceno, ingegnere
Bruno Martino, primario di ematologia
Francesco Saccá, imprenditore agricolo
Mara Campolo, imprenditrice turistica
Domenico Larcara, architetto
Tino Florio, dottore oculistico
Arena Vincenzi, dottore
Franco Milasi, docente
Antonio Pirrello, direttore amministrativo
Mirko Errigo, imprenditore
Nicola Stillitano, imprenditore
Clemente Corigliano, architetto e dirigente Vigili del Fuoco
Filippo Diano, giornalista
Elena Versace, casalinga
Enza Votano, consulente
Giovanni Surace, ingegnere
Giuseppe Cannizzaro, docente
Pino Toscano, giornalista
Marcello Albanese, funzionario P.A.
Domenico Fallara, architetto e funzionario P.A.
Tullio Calabrò, docente
Giovanni Festa, ingegnere e funzionario P.A.
Alfonso Brigante, commercialista
Rocco Arillotta, fotografo
Oreste Arconte, docente
Bruno Biasi, dottore
Antonio Camera, già assessore comunale
Eugenio Minniti, architetto e funzionario R.F.I.
Salvatore Sgrò, ingegnere
Giovanni Macheda, giornalista
Antonino Tripodi, addetto vigilanza
Antonino Neri, giornalista
Paolo Mallamaci, funzionario P.A.
Dott. Anghelone
Francesco Nucara, avvocato
Lillo Foti, già imprenditore
Giggi Mariano, dirigente Banca d’Italia
Gianni Canale, ingegnere
Emiliano Imbalzano, imprenditore
Angela Barbagallo, già consigliere diplomatico Ministero dei Lavori Pubblici
Paolo Laganà, ingegnere
Pino Febert, industriale
Bruno Labate, architetto
Nicola Colella, commercialista
Enzo Nocito, commerciante
Raffaele Ligato, già ispettore capo della Banca d’Italia
Francesco Scarpino, editore National Geographic
Demetrio Quattrone, docente
Pino Branca, dottore
Marisa Maesano, dirigente scolastico
Nino Liotta, agente turistico
Giuseppe Franco, assicuratore