CROTONE Nel caos rifiuti le cose cambiano velocemente. E quella che un anno fa veniva presentata come un’ordinanza a favore dei privati, oggi sarebbe un accordo estremamente conveniente per le casse della Regione.
Andiamo con ordine. I sindaci dell’Ato di Crotone sono in rivolta da un paio di giorni. Hanno annunciato un ricorso al Tar per ottenere l’immediata sospensiva dell’ordinanza del presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì con la quale si dispone che i rifiuti della Calabria, fino al 30 settembre, vengano smaltiti nella discarica privata Sovreco a Crotone. I primi cittadini ritengono che la Regione abbia ignorato l’accordo raggiunto dall’Ato. E non solo. Lo smaltimento nella discarica privata costerà ai crotonesi 180 euro a tonnellata mentre a Lamezia e Gioia Tauro il costo si aggirava sui 90 euro. Inoltre, i 27 comuni del crotonese potranno conferire alla discarica di Columbra solo 15 tonnellate delle 180 prodotte dal momento che i quantitativi maggiori, 450 tonnellate, sono stati assegnati alla provincia di Cosenza.
Uno dei nodi, dunque, è quello dei costi. Il paragone con la proposta avanzata un anno fa dal dipartimento Ambiente e bocciata per non favorire i privati evidenzia quanto la situazione sia peggiorata in un anno. Dal 2012 al 2019 il costo era di 70 euro a tonnellata, fino a quando il Tar, nel gennaio del 2019, l’ha portato a 105 euro a tonnellata. Il ciclo completo, così, arrivava a costare a un Comune fino a 180 euro dalla raccolta al trattamento in discarica. Questo fino a ieri: adesso 180 euro è il costo del solo smaltimento nell’impianto. E si utilizza la stessa discarica proposta nella soluzione bocciata un anno fa. Con la prospettiva di doverla utilizzare per tempi lunghi. Visto che di soluzioni alternative nel breve periodo non ce ne sono. E la politica non è riuscita a trovarne.
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