LAMEZIA TERME Un lungo corso di reflui fognari e maleodoranti: sono accolti così i pazienti in arrivo all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme. Ci risiamo verrebbe da dire, soprattutto perché si tratta di un problema che si ripropone regolarmente. E poco importa se la città lametina ormai ha imparato a convivere con un’emergenza dietro l’altra, con problemi che paiono irrisolvibili da qualunque lato li si guardi. A Lamezia, e all’ospedale lametino, è più facile trovare soluzioni temporanee che studiare una strategia a lungo termine (magari definitiva). E col tempo, ciò che dovrebbe essere emergenziale, finisce per diventare normale.
Il video e le foto sono eloquenti: gli scarichi fognari fuoriescono da un tombino saltato perché troppo saturo, vomitando tutto all’esterno e creando un torrente che ormai da diversi giorni attraversa un lungo tratto di terreno fino alla strada di ingresso delle ambulanze. Si tratta peraltro di scarichi collegati e provenienti dal vicinissimo campo rom di Scordovillo, accentuando quello che è un problema gravissimo e di grande attualità dopo il recente rogo che ha suscitato un nuovo (l’ennesimo) moto di protesta dei cittadini. L’ampio giardino, per molti tratti anche colorato dalla fioritura estiva di piante e arbusti, in questi giorni ha dunque assunto i tratti di una vera fogna a cielo aperto, un biglietto da visita poco incoraggiante per chi viene qui a curarsi e angosciante perché si tratta comunque di un presidio sanitario fondamentale per Lamezia e il comprensorio che interessa decine di migliaia di cittadini, esasperati e quasi del tutto rassegnati.
Come e quanto sia pericoloso per la salute dei pazienti non è certo. Quello che è certo, invece, è che scaricare (è il caso di dire) ogni problema sull’emergenza Covid-19 che dura ormai da un anno e mezzo, appare una scusa poco credibile e una giustificazione che non regge. Trovarsi di fronte ad un’emergenza è un conto, far finta che non esista è un altro.
A denunciare l’emergenza è stata ancora una volta l’associazione Malati Cronici di Lamezia, con in tesa Giuseppe Marinaro: «Siamo intervenuti diverse volte come associazione su questo problema ma – spiega al Corriere della Calabria – finora non è stata intrapresa alcuna iniziativa concreta e risolutiva. Questo vuol dire che a chi amministra il nostro ospedale non importa nulla e che non sono impegnati a garantire anche un minimo di qualità. Questo ospedale, purtroppo, sta morendo». «Dopo il fumo proveniente dal campo dei giorni scorsi – spiega ancora – si presenta un altro grave problema. Nessuno ha a cuore questo presidio, per questo rivolgiamo il nostro appello al commissario dell’Asp do Catanzaro Latella che venga qui, che si renda conto in che condizioni si ritrova oggi questo ospedale e che con il suo mandato è solo peggiorato. I commissari ci lascino un bel ricordo del loro mandato, incontrino le associazioni attive sul territorio. E la Latella mantenga almeno una delle promesse che ha fatto». (redazione@corrierecal.it)
Concessionario Basic Media Servizi Srl
Telefono: 0984-391711
Cellulare: 351 8568553
Email: info@basicms.it
x
x