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Emergenza rifiuti

«Assoluta contrarietà ad allocare l’ecodistretto a Rende». La Federazione riformista boccia l’idea

«La nostra contrarietà l’abbiamo espresso in consiglio comunale nel silenzio del sindaco Manna. La vicenda è inquietante»

Pubblicato il: 31/07/2021 – 15:27
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«Assoluta contrarietà ad allocare l’ecodistretto a Rende». La Federazione riformista boccia l’idea

RENDE Il dibattito che si è svolto nell’ultimo Consiglio Comunale ha dimostrato che le nostre preoccupazioni per le scelte che dovrà fare l’Ato per realizzare l’ecodistretto, sono più che fondate: è chiaramente in atto una manovra per scegliere come sito dell’ecodistretto l’area industriale di Rende, al fine di concentrare un’enorme polo pubblico-privato per l’impiantistica dei rifiuti, dal momento che in quell’area già esistono un ecodistretto privato, quello di Calabra Maceri, ed un azienda che produce biogas, che utilizza l’umido raccolto con la differenziata». Lo sostiene la Federazione riformista di Rende in un comunicato stampa.
«Del resto, gli eventi degli ultimi mesi portano a questa conclusione. Ed, infatti, la governance dell’Ato si è rifiutata di esercitare i suoi poteri per la scelta dell’area dell’ecodistretto – prosegue il comunicato stampa – ha chiesto alla regione la nomina di un commissario e, quando il commissario ha individuato un’area nel comune di Grimaldi, facilmente accessibile poiché prossima ad uno svincolo autostradale e lontana dai centri abitati (caratteristiche che da tempo noi stiamo suggerendo), l’ufficio di presidenza ha trattenuto a sé questo provvedimento non sottoponendolo al giudizio dell’Assemblea. E se, per come afferma il presidente Manna, l’assemblea non ha più poteri decisionali, essendo l’Ato commissariata in materia, allora perché Manna non ha dato seguito operativo alla decisione di ubicare l’ecodistretto nell’area del comune di Grimaldi? Le inefficienze, le incapacità, l’immobilismo della governance dell’Ato è stata rilevata con accuse pesantissime da parte del Dirigente del dipartimento ambiente della Regione, che ha contestato all’Ato di avere di fatto causato l’emergenza ambientale e sanitaria, non essendo stato capace l’ente di ampliare le discariche di San Giovanni in Fiore e di Cassano, pur avendo le risorse, e di non avere stipulato, addirittura, la convenzione per conferire i rifiuti cosentini in altre discariche calabresi e di altre regioni, a seguito dell’intervento dell’assessorato all’ambiente».
«Non volendo mal pensare – insistono dalla Federazione riformista di Rende – tutti gli elementi sopra evidenziati portano alla conclusione che si sta provocando e cavalcando volutamente l’emergenza, per far passare senza reazioni la scelta di realizzare l’ecodistretto a Rende. Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà ad allocare l’ecodistretto pubblico nell’area dell’ex Legnochimica di Rende, confermando la nostra indicazione di scegliere un’area facilmente raggiungibile e lontana dai centri abitati, come quella di Grimaldi, scelta dal commissario, a proposito della quale vorremmo capire perché Manna non assume la conseguenti decisioni. Ricordiamo, ancora una volta, che l’area industriale di Rende ospita già importanti strutture per la lavorazione dei rifiuti ed, addirittura, una di queste, e cioè quella di Calabra Maceri, che era nata per lavorare solo i rifiuti prodotti nel territorio di Rende, oggi lavora da 600/800 tonnellate di rifiuti al giorno, a seguito di un provvedimento autorizzativo della Regione Calabria, emanato un paio di anni fa e non contrastato dal comune di Rende. La nostra contrarietà a scegliere l’area dell’ex Legnochimica per l’ecodistretto, unitamente a puntuali richieste di chiarimento sulle questioni sopra evidenziate, sono state manifestate in Consiglio Comunale dai nostri rappresentanti, ma nessuna risposta hanno avuto da parte del sindaco. La vicenda che più sopra abbiamo dipinto è allucinante ed inquietante e dovrebbe indurre quanti hanno dimostrato di non avere la capacità di governarla a trarre le dovute conseguenze, avendo, peraltro, tante altre incombenze da espletare».

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