REGGIO CALABRIA «Sono ore drammatiche per la nostra città. Da ieri decine di incendi hanno colpito le zone collinari, in alcuni casi arrivando fino alle abitazioni. Da stamattina siamo in giro a verificare la situazione e a dare un po’ di conforto ai cittadini. Ci sono zone tra Trunca, Oliveto e Santa Venere dove sono andate a fuoco intere colline. Stessa cosa tra Ortì e Terreti, ed ora è minacciata anche la zona di Vito e Pentimele. Incendi che in molti casi appaiono di origine dolosa e che si propagano per il forte caldo di questi giorni, arrivando a pochi metri dalle case, uccidendo animali e distruggendo ettari di verde. È un disastro». Lo scrive su facebook il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.
«Voglio ringraziare la Prefettura, le forze dell’ordine, tutte le squadre dei vigili del fuoco che lavorano ininterrottamente da giorni, i volontari della Protezione Civile, i lavoratori di Calabria Verde e tutti i cittadini che stanno dando una mano. Prego tutti i cittadini di fare molta attenzione – prosegue il primo cittadino – di evitare le zone colpite dagli incendi perché le fiamme possono essere imprevedibili e di allontanarsi dalle abitazioni se avvolte dal fumo. Ho chiesto alla Prefettura di aprire un tavolo per monitorare costantemente la situazione e verificare anche i danni che stanno registrando. Chiederemo lo stato di calamità – conclude Falcomatà – perché lo Stato risarcisca chi nel fuoco ha perso interi uliveti e frutteti».
Sull’argomento è intervenuto anche l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, mons. Fortunato Morrone che ha telefonato ai parroci delle frazioni interessate per esprimere la vicinanza della comunità diocesana a tutte le persone che hanno subito danni a causa delle fiamme. Il presule è stato informato dei gravi danneggiamenti a molte proprietà agricole e a diversi allevamenti di bestiame. «Da ieri il comprensorio collinare della Città di Reggio Calabria è interessato a diversi incendi di vaste proporzioni che hanno colpito in particolar modo le frazioni di Santa Venere, Trunca, Oliveto, Bovetto, Vito e Pentimele. Questa circostanza, purtroppo segnata dal dolo di alcuni criminali che hanno causato gli incendi, è utile per richiamare tutti al dovere civico della tutela della casa comune», ha dichiarato il presule.
«Indignazione e rabbia non bastano più – ha commentato l’arcivescovo Morrone – è indispensabile ripensare il proprio rapporto con la natura e con il creato: uomini e donne sono collaboratori della creazione di Dio, non distruttori dell’ambiente che è stato pensato per noi e messo nelle nostre disponibilità. Tale ripensamento del rapporto dell’uomo con la natura trova indicazioni concrete nella Laudato Si’, l’enciclica che Papa Francesco ha dedicato ai temi dell’ambiente e dell’ecologia: “la cura per la natura è parte di uno stile di vita che implica capacità di vivere insieme e di comunione…” per instaurare il quale «occorre sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo, che vale la pena di essere buoni e onesti».
L’arcivescovo Morrone condanna fermamente gli atti incendiari che sono stati perpetrati nei giorni scorsi a Reggio e «ringrazia tutti i volontari, le forze dell’ordine, la protezione civile, i vigili del fuoco e quanti a titolo personale hanno contribuito a fermare la devastazione delle fiamme: il vostro esempio è la linfa dalla quale ripartire per restituire dignità alla nostra Calabria».
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