CATANZARO Dice che « purtroppo la sinistra dovrebbe stare unita», per questo lancia un (nuovo) «appello agli amici del centrosinistra di stare tutti uniti, e tutti uniti verso un unico obiettivo, salvare la Calabria dal precipizio e combattere una destra pervasiva e incapace, guidata in questo momento da Spirlì che non è la persona di cui avevamo necessità» . Dalla platea di Catanzaro, per un aperitivo con le donne della sua coalizione, Amalia Bruni, candidata presidente della Regione per il centrosinistra a guida Pd-M5S, non perde la speranza di una sintesi – sotto il suo nome, ovviamente – di un’area divisa in tre dopo le discese in campo in autonomia di de Magistris prima e Mario Oliverio da ieri. Quel «purtroppo» sembra dirla lunga sul rammarico della Bruni per la piega che le cose stanno prendendo, ma la candidata del centrosinistra “ufficiale” pensa che ancora «degli spazi ci siano» per ricomporre un campo unitario.
Il tema del giorno è ovviamente la ricandidatura di Oliverio, che ovviamente sgrana ulteriormente il già diviso schieramento del centrosinistra. «Purtroppo – esordisce la Bruni parlando con i giornalisti a margine dell’evento catanzarese – la sinistra dovrebbe stare unita su un unico obiettivo che è quello di rimettere in piedi la Calabria. In ogni caso Oliverio ha annunciato una conferenza stampa ma questa conferenza stampa non è ancora arrivata, quindi stiamo ancora attendendo. Io sono sempre del parere che le sintesi sono possibili su persone che hanno a cuore la Calabria, perché – sostiene la candidata alla presidenza della Regione – il problema è esattamente quello di combattere una destra pervasiva e incapace, guidata in questo momento da Spirlì che non è la persona di cui avevamo necessità e bisogno, ha dimostrato tristemente in questo anno e mezzo di dolore terribile per il Covid e per tutto che stiamo vivendo e subendo una totale incapacità di programmazione e di prevenzione, quindi noi non possiamo consentire che questa terra sia votata a un disastro ancora peggiore e venga cannibalizzata ulteriormente. Quindi l’appello agli amici del centrosinistra è veramente quello di stare tutti uniti, e tutti uniti verso un unico obiettivo: salvare la Calabria dalla china e dal precipizio in cui sta andando a finire. Questo è l’unico obiettivo, l’unica cosa che mi sento di dire. Penso – dice la Bruni – che gli spazi ci siano, ci debbano essere, bisogna lavorare assolutamente perché questo accada» .
La Bruni si sofferma quindi sulle polemiche scaturite sul suo sopralluogo nelle aree della Regione maggiormente flagellate dagli incendi. «Sono le sciocchezze dette da chi vuole esattamente strumentalizzare questa storia. Io – rileva la candidata presidente del centrosinistra – sono andata in Aspromonte, che conosco benissimo, dicendo ai sindaci che non sono minimamente andata per fare campagna elettorale, lungi da me, ma perché come medico sono abituata a prendermi carico dei problemi delle persone e sono andata a farmi carico e a cercare di capire cosa stava succedendo e ad avere soprattutto i suggerimenti affinché questa vicenda non si ripeta. E infatti gli incontri che ho fatto sono stati straordinari sul piano intanto umano e propositivi, perché abbiamo tirato fuori una serie di idee che possono essere tranquillamente replicabili, ripercorribili per salvare una volta per tutte le nostre straordinarie montagne da queste emergenze”.
C’è spazio anche per un passaggio per così dire personale. «Il centrosinistra – prosegue la Bruni parlando con i giornalisti – vince se i calabresi hanno a cuore la loro terra, il centrosinistra vince se i calabresi hanno la voglia di riscoprire la dignità della loro terra e di loro stessi, e se abbiamo veramente il sogno di ricostruire da oggi in poi una Calabria assolutamente nuova. Vengo da un incontro con giovani che mi hanno posto come problemi tutti i punti del mio programma: questo mi ha reso estremamente felice, perché – aggiunge la candidata presidente del centrosinistra – la sintonia con il futuro e con i giovani è quella che mi sta guidando e mi spinge a costruire per questa terra. Io ho già un’età ragguardevole, non avevo motivo di scendere in politica perché non avevo bisogno di nulla. Non devo guadagnare nulla, l’unico guadagno che ho davanti è una riscossa per questa terra che amo profondamente. Da perdere non ho nulla: ho la professionalità, quello che ho fatto resta, il mio è un servizio totale gratuito a questa collettività e spero – conclude la Bruni – che la collettività possa riscoprire la speranza di un sogno che è sempre possibile» . (c. a.)
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