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Fuga dall’Afghanistan, c’è anche la Calabria nella mappa dell’accoglienza

Sono 170 i profughi in quarantena a Camigliatello Silano nella struttura dell’Esercito. Cento sfollati dall’Aeronautica a Celico

Pubblicato il: 25/08/2021 – 8:49
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Fuga dall’Afghanistan, c’è anche la Calabria nella mappa dell’accoglienza

COSENZA Sono iniziate ieri le visite mediche degli oltre mille afghani fuggiti dal loro Paese e arrivati in Italia grazie al ponte aereo organizzato dal ministero della Difesa. L’evacuazione è in corso dal 17 agosto scorso e ieri ha toccato il picco di ospiti nei centri distribuiti su tutto il territorio.
Dei 2.659 cittadini afghani giunti in Italia 420 sono usciti dall’isolamento fiduciario: su ordine del Viminale in 230 sono stati destinati a strutture della rete Sai (Sistema accoglienza integrazione) in Campania (90), Puglia (80), Calabria (40) e Molise (20), mentre altri 190 sono stati sistemati nei Cas, i Centri di accoglienza straordinaria. Gli ultimi 60 ci andranno proprio oggi, in Lombardia e in Sardegna, altri già si trovano da giorni in luoghi analoghi in Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Lazio: ci potranno rimanere per un tempo limitato, poi sarà necessario un trasferimento in un posto meno precario.

EMERGENZA | L’infografica del Corriere della Sera con la mappa dei profughi afgani in Italia

In quarantena – secondo quanto riferisce il Corriere della Sera – sono invece in circa 1.300, ospiti di strutture per le vacanze dello Stato maggiore della Difesa, gestite dall’Esercito: 170 a Camigliatello Silano (Cosenza), con la Marina, 80 a Colle Isarco (Bolzano), un centinaio a Edolo (Brescia), 75-80 a Roccaraso (L’Aquila), 200 a Sanremo (Imperia), oltre 500 presso alberghi, pensioni, centri di accoglienza con volontari di onlus e ong, ma anche appartamenti di famiglie, parrocchie e associazioni, come Centro Astalli e Sant’Egidio, che forniscono generi di prima necessità. Ci sono poi i 100 sfollati dall’Aeronautica a Montescuro di Celico (Cosenza) e i 140 nella base Usa di Sigonella (Siracusa) che potrebbero almeno in parte rientrare nel circuito dell’accoglienza italiana o essere poi trasferiti negli Stati Uniti. La maggior parte comunque entro una settimana, al massimo 10 giorni — a seconda se siano vaccinati o meno —, entrerà nella rete Sai e Cas, oppure troverà ospitalità da amici e parenti che già risiedono in Italia. 

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