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Regionali 2021, discutiamone con i sindaci

Presentate tutte le candidature nelle tre circoscrizioni a sostegno di Occhiuto, Bruni, de Magistris e Oliverio. Tra loro anche tanti primi cittadini

Pubblicato il: 06/09/2021 – 6:57
di Roberto De Santo
Regionali 2021, discutiamone con i sindaci

CATANZARO Sempre a contatto diretto con i cittadini, ad affrontare le tante emergenze che la gestione di un Comune calabrese comporta. Dai rifiuti, eterna emergenza della regione, alla cura del territorio spesso devastato dagli elementi naturali: erosione costiera e dissesto idrogeologico, ad esempio. Senza dimenticare le crisi idriche, la cattiva depurazione e la mancanza di servizi essenziali come la sanità e assistenza ai più deboli. I sindaci sono senza dubbio in prima linea sul territorio. Primo baluardo istituzionale e riferimento dei cittadini dei Comuni che amministrano. E alcuni, in vista delle Regionali del 3 e 4 ottobre, hanno deciso di mettersi in gioco e portare quel bagaglio di esperienze, una volta eletti, anche in Consiglio regionale.

I sindaci in campo

Abbiamo così sentito quattro candidati consiglieri regionali che, con quel profilo, hanno deciso di scendere nell’agone della prossima tornata elettorale. Si tratta di quattro figure che sono o sono state sindaci dei loro rispettivi Comuni: Ernesto Alecci (sindaco Soverato), classe 1977, imprenditore, che si presenta con il Pd a sostegno di Amalia Bruni governatore.
Giuseppe Belcastro (ex sindaco San Giovanni in Fiore), classe 1962, giornalista con un lungo trascorso nei sindacati e poi nella politica, che corre sotto l’unica lista “Oliverio presidente per la Calabria” che appoggia la corsa in solitarie dell’ex governatore. Poi
Giovanni Calabrese, classe 1969, laureato in Scienze politiche e due mandati come sindaco di Locri che si presenta con Fratelli d’Italia con Occhiuto governatore. Ed infine
Ugo Vetere, classe 1969, avvocato, anche lui al secondo mandato come sindaco di Santa Maria del Cedro che si presenta con la lista DeMa con de Magistris governatore.

La voce dei sindaci

Quale bagaglio di esperienze si porta dietro come sindaco e che conta di mettere in campo nel suo nuovo ruolo? 

Vetere: «Fare il sindaco è  meraviglioso. Mi porto dietro tante emozioni. Tante soddisfazioni per aver trasformato con decine di interventi pubblici la mia comunità, una volta l’ultima nell’Alto Tirreno Cosentino, oggi la più  avanzata anche e soprattutto nei servizi legati al turismo». 

Calabrese: «L’esperienza accumulata in questi anni da sindaco mi permetterà di affrontare le problematiche in maniera analitica e, come da mia indole da amministratore, il punto costante sarà il confronto ed il dialogo con i cittadini per ascoltare le istanze e insieme trovare soluzioni ed interventi mirati per il benessere della comunità».

Alecci: «Intanto la capacità d’ascolto del territorio e delle sue istanze. A ciò si aggiunge la pragmaticità degli amministratori locali e la consapevolezza non solo delle problematiche che attanagliano la Regione quanto le enormi potenzialità da sviluppare».

Belcastro: «Fare il sindaco mi ha insegnato a conoscere i bisogni dei cittadini e mi ha regalato la concretezza necessaria per affrontarli ed è questo approccio che voglio mettere in campo se dovessi essere eletto».

Lei che è stato a stretto contatto con i cittadini, quali esigenze ritiene principali che provengono dalle loro richieste?

Vetere: «Esigenza principale: sanità  allo sbando. Lavoro, servizi sociali, trasporti e collegamenti inesistenti».

Calabrese: «Premettendo che molte sono le criticità della nostra Regione, tra tutti, non possiamo sottovalutare il problema “sanità”, vitale ed indispensabile. Ritardi e disastri per colpa di una politica miope e soprattutto incompetente hanno creato anni di smarrimento e disservizi. Altra esigenza principale è il lavoro, il dramma che affligge una regione altamente scolarizzata che deve puntare sulla formazione e sull’occupazione. Sono pronto ad affrontare i problemi con lo stesso impegno e competenza e con lo stesso spirito e dinamismo dimostrato in questi anni».

Alecci: «Su tutte una sanità efficiente e la richiesta di creare nuove occasioni di lavoro».

Belcastro: «I cittadini chiedono prioritariamente sicurezza e servizi sanitari efficienti. Avere servizi che funzionano è la garanzia che le comunità richiedono a gran voce».

Molti comuni si trovano in forte difficoltà per mancanza di organico e di risorse. E sono tantissimi anche in dissesto finanziario. Quale potrebbe essere l’apporto della Regione per aiutare queste realtà?

Vetere: «Se eletto vorrei, vista la mia esperienza, essere un collante tra la Regione e i comuni che rischiano di scomparire».

Calabrese: «I comuni non navigano in buone acque e la Regione deve attuare i fondi comunitari e adottare strategie di supporto agli enti locali che non possono essere lasciati soli nella gestione amministrativa». 

Alecci: «Una gestione più efficiente dal punto di vista delle risorse idriche e della gestione dei rifiuti che impattano in modo significato sui bilanci comunali tra l’altro senza garantire i giusti livelli di servizio».

Belcastro: «La Regione deve programmare azioni di sostegno concreto agli Enti Locali. Servono politiche finanziarie di supporto e collaborazione nella formazione costante delle risorse di personale».

Perché ritiene che la proposta del suo partito possa dare risposte ai bisogni della Calabria e dei calabresi?

Vetere: «La proposta della coalizione guidata da de Magistris è l’unica che parla ai calabresi. È  una nuova visione di intendere la politica. Via i favori, sì ai servizi».

Calabrese: «Fratelli d’Italia è un partito importante a livello nazionale, capeggiato dalla leader Giorgia Meloni e da un altro leader regionale, capace e competente, che risponde al nome di Wanda Ferro. Abbiamo fatto, in totale buona fede, scelte sbagliate in passato e le abbiamo pagate tutte. Oggi stiamo costruendo un partito moderno con una classe dirigente fatta di persone oneste e che si impegnano in politica per passione e per affrontare i problemi della collettività. Siamo pronti ad affrontare le criticità e le ataviche problematiche della Calabria. Maggiore attenzione sarà rivolta alle aree depresse con seri e concreti piani strategici che non dovranno soddisfare le note fameliche esigenze di spavaldi gruppi di potere, ma le reali e concrete necessità dei cittadini e dei territori».

Alecci: «Perché abbiamo un candidato a Presidente credibile, una donna che grazie alla sua determinazione e competenze è divenuta un’eccellenza a livello mondiale. Le chiediamo di mettere al servizio della nostra Regione le sue qualità come ha fatto nella sua professione». 

Belcastro: «Ritengo che, in questo particolare momento fortemente influenzato dalla pandemia da Covid-19 da cui non siamo ancora usciti e dalla necessità, i fondi del PNRR vengano utilizzati con consapevolezza. E la proposta di Oliverio significa non subire più scelte calate dall’alto e avere la conoscenza necessaria per incidere e far diventare la Calabria protagonista attiva».

Qual è la ragione profonda che l’ha spinta a candidarsi?

Vetere: «La ragione della candidatura deriva dal non voler delegare sempre ad altri il futuro della comunità calabrese ad oggi maltrattata dai propri esponenti politici. Non solo regionali».

Calabrese: «Personalmente mi candido per fare quella necessaria rivoluzione che serve alla Calabria. Ecco, la “rivoluzione Calabrese” (di nome e di fatto). Mi candido per la prima volta alla Regione dopo una entusiasmante e avvincente esperienza politica amministrativa di quasi dieci anni alla guida di una città bella e difficile che oggi vive, grazie a questo impegno, una sorta di rinascimento. Se abbiamo cambiato radicalmente la situazione di Locri, invertendo la rotta, ciò significa che con impegno, serietà, professionalità e passione si può fare in tutta la Calabria. L’attenzione principale sarà rivolta alla sanità pubblica e privata e agli ospedali calabresi oggi tutti in sofferenza».

Alecci: «Stare al fianco della gente, mostrare il volto più bello della nostra Regione e valorizzare le tante risorse umane, naturali, paesaggistiche, culturali ecc.. per fare della Calabria una regione moderna capace di garantire sevizi elevati ai propri abitanti e a chi verrà a visitarla».

Belcastro: «Un’unica ragione: mettermi a disposizione dei cittadini calabresi e al servizio di una Regione dove ho scelto di vivere e di far vivere i miei figli, nella speranza che la nostra amata terra non sia più matrigna ma valorizzi onestà, merito e competenza, allora sì che godremo di un’alba nuova». (r.desanto@corrierecal.it)

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