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Nuccia e Mariantonia sono beate, un giorno di festa per la Diocesi di Catanzaro-Squillace

La beatificazione della Tolomeo e della Samà, citate oggi dal Papa. Il cardinale Semeraro: «La loro testimonianza è di grande attualità»

Pubblicato il: 03/10/2021 – 19:40
Nuccia e Mariantonia sono beate, un giorno di festa per la Diocesi di Catanzaro-Squillace

CATANZARO Un giorno di festa e di speranza per i fedeli della Diocesi di Catanzaro-Squillace. Nella Basilica dell’Immacolata di Catanzaro sono state ufficialmente proclamate beate Nuccia Tolomeo e Mariantonia Samà, ricordate tra l’altro da Papa Francesco nell’Angelus di questa mattina. La cerimonia di beatificazione è stata presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, alla presenza dell’amministratore apostolico diocesano, l’arcivescovo di Crotone Angelo Raffaele Panzetta. Un giorno di festa e di speranza, per la Diocesi, dopo le recenti vicissitudini, culminate con le dimissioni anticipare di monsignor Vincenzo Bertolone. «Da quando sono state state unite le due Diocesi di Catanzaro-Squillace queste sono le prime beatificazioni. Che questo sia un segno di speranza per far capire che le sofferenze non hanno l’ultima parola, ma che c’è sempre una speranza dopo», ha detto il cardinale Semeraro, che ha poi tratteggiato la grande attualità del messaggio di fede e amore di Nuccia Tolomeo e Mariantonia Samà, «soprattutto in questo momento nel quale ci lasciamo sconcertare dalla sofferenza. Pensavamo di essere inviolabili e invece ci siamo resi conto che abbiamo bisogno di cura ma a nostra volta dobbiamo prenderci cura degli altri. È questo – ha concluso il cardinale Semeraro – il grande insegnamento che ci consegnano queste due nuove beate». Particolarmente toccante la cerimonia di beatificazione, nel corso della quale è stata letta la lettera apostolica di Papa Francesco, datata 3 settembre scorso, nella quale si annunciavano le due beatificazioni «accogliendo il desiderio del nostro fratello Vincenzo Bertolone, di molti altri fratelli nell’Episcopato e di molti fedeli». Nel corso della celebrazione inoltre sono state ripercorse le tappe che hanno portato alla beatificazione della Tolomeo e della Samà, accomunate da molti tratti: entrambe costrette in un letto per quasi l’intera loro esistenza per problemi neurologici, entrambe colpite da una profonda sofferenza trasformata in atto di amore e di fede, entrambe animate da grande umanità e spiritualità. Nuccia Tolomeo (1936-1997) era di Catanzaro, Mariantonia Samà (1875-1953) era di Sant’Andrea Jonio (Catanzaro): alla Tolomeo è stato attribuito il miracolo di una complicatissima gravidanza extrauterina portata a compimento per sua intercessione, alla Samà, conosciuta anche come “la Monachella di San Bruno”, è stato attribuito il miracolo della guarigione da una gravissima forma di artrosi di una sua compaesana che non riusciva più ad assistere il fratello disabile.

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