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Riconteggio dei voti complicato e ritardi, ma ora per la giunta Occhiuto arriva la settimana clou

Alle battute finali la verifica delle schede (che agita la Lega). Lunedì o martedì la proclamazione del governatore. Ecco le “manovre” per l’esecutivo

Pubblicato il: 23/10/2021 – 14:48
Riconteggio dei voti complicato e ritardi, ma ora per la giunta Occhiuto arriva la settimana clou

CATANZARO Arrivano i giorni decisivi per il futuro governo della Calabria: agli inizi della prossima settimana la proclamazione, quindi l’insediamento al decimo piano della Cittadella e poi la full immersion nelle trattative per la composizione della Giunta. Per il neo governatore calabrese Roberto Occhiuto sarà lo sprint dopo almeno tre settimane dall’andamento lento, cadenzato dall’attesa degli step procedurali successivi alla sua trionfale elezione, attesa che francamente si è prolungata oltre le previsioni. Rispetto alla precedente legislatura, infatti, il percorso per la proclamazione sia del neo presidente sia dei consigli e regionali eletti il 3 e 4 ottobre stavolta si è rivelato più accidentato del solito. Ma forse ci siamo, per come riferiscono fonti accreditate del centrodestra calabrese secondi cui Occhiuto riceverà il sigillo ufficiale della sua elezione lunedì o al più tardi martedì. Poi però ci sarà da attendere ancora qualche giorno per capire come sarà realmente composto il Consiglio regionale, perché dalla geografia dell’aula e quindi dalla definizione del peso elettorale e politico dei partiti della coalizione ovviamente dipende anche la chiusura del cerchio della Giunta da parte di Occhiuto. Una quadratura che è ancora un rompicapo, vista la confusione nelle operazioni di voto e di scrutinio che si sarebbe scaricata sulla Corte d’appello di Catanzaro, costretta a procedere in questi giorni (e anche – a quanto risulta – ancora in queste ore) ad almeno due riconteggi delle schede e dei verbali.

Il “nodo” del riconteggio dei voti

Secondo quanto si è appreso dal tam tam tra le segreterie dei partiti di centrodestra, il ritardo con cui si sta chiudendo la fase di riconteggio sarebbe stato determinato sostanzialmente da un fattore: l’inusuale e stranissima impennata dei voti di lista di alcuni partiti rispetto ai voti di preferenza ottenuti dai relativi candidati. Il tutto sarebbe stato originato dal caos applicativo generato dalla doppia di preferenza di genere: in alcune sezioni infatti i voti di lista sarebbero stati conteggiati facendo una somma di tutti i voti di preferenza e senza scindere i voti di genere (esempio banale ma concreto per interndersi: quando A vota un uomo e una donna il voto di lista è uno soltanto, invece in alcune sezioni sarebbero diventati due). Tutta questa situazione sta agitando e non poco più di un partito. Secondo fonti del centrodestra, a rischiare di essere maggiormente penalizzata in sede di riconteggio sarebbe la Lega, che, nell’ipotesi peggiore delineata dagli addetti ai lavori, potrebbe perdere uno se non addirittura due seggi a favore di Forza Azzurri, distanziata dal Carroccio da poco più di 1.500 voti, Un’inezia in questi casi (un altro caso riguarderebbe l’opposizione, con un seggio della coalizione di de Magistris conteso dal M5S). È evidente che se si dovesse concretizzare questo scenario potrebbero cambiare completamente i rapporti di forza nella coalizione di centrodestra (la Lega finirebbe per esser la quarta forza dello schieramento, segnando un’ulteriore negatività al dato già negativo del 3 e 4 ottobre), e quindi modificare anche i criteri per la composizione della nuova Giunta.

Verso la Giunta: lo scacchiere del centrodestra

Nuova Giunta alla quale Roberto Occhiuto in questi giorni sta lavorando a fari spenti, nel senso che sta studiando come arrivare alla sintesi ma ancora non ha approfondito il dossier con gli alleati. Nei giorni scorsi il neo governatore ha avuto i primi contatti con i big nazionali dei partiti, tra cui Silvio Berlusconi, Matteo Salvini per la Lega e Lorenzo Cesa dell’Udc, ma senza scendere nei dettagli e senza sbilanciarsi nelle intenzioni. Qualcosa comunque trapela almeno quanto a richieste: Fratelli d’Italia vorrebbe la presidenza del Consiglio regionale e un assessore, la Lega la vicepresidenza della Giunta con deleghe pesanti o altrimenti due assessorati, l’Udc un assessore e la presidenza del Consiglio regionale, Coraggio Italia un assessore. Ovviamente, si tratterà di capire come il quadro si sarà cristallizzato dopo i riconteggio e le proclamazioni. E poi, ovviamente, c’è Forza Italia, con la sua satellite Forza Azzurri, che in realtà – osserva più di un analista politico – alla luce del boom elettorale potrebbe anche fare la voce grossa e la parte del leone, al punto che ci sarebbe sul tavolo anche una variante alla prima ipotesi: e cioè gli azzurri potrebbero rivendicare e ottenere anche la presidenza del Consiglio regionale (magari assicurando una continuità con l’uscente Giovanni Arruzzolo), nel qual caso i meloniani avrebbero due assessorati. Ci sarebbero comunque da tenere presenti – come anticipato dal Corriere della Calabria (leggi qui) – alcuni criteri ai quali Occhiuto deve attenersi per legge (almeno due donne nel suo esecutivo, una verosimilmente sarà indicata da “Coraggio Italia” a scapito del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo) e criteri ai quali potrebbe attenersi su un piano più prettamente politico, e cioè nessun ritorno in Giunta con le stesse deleghe del recente passato (il che significa che due assessori comunque papabilissimi, Gianluca Gallo e Fausto Orsomarso, non avrebbero più rispettivamente Agricoltura e Lavoro-Sviluppo economico). Il fatto è che comunque all’interno dei partiti covano tensioni e fibrillazioni: il caso più eclatante è la Lega, che in una sua componente maggioritaria avrebbe sconfessato l’opzione Nino Spirlì vicepresidente in ticket con Occhiuto in aperta polemica con il governatore reggente, accusato di aver contribuito a causare gran parte del tracollo del Carroccio alle Regionali. In tutto questo, ci sarà da considerare poi come intenderà muoversi Occhiuto, che potrebbe calare qualche asso dalla manica in virtù delle sue relazioni romane. Non resta che aspettare la prossima settimana, a questo punto quella decisiva, almeno per quanto riguarda la liturgia delle trattative: dopo la proclamazione Occhiuto avrà dieci giorni per nominare la Giunta e sono in tanti a ritenere che il neo governatore potrebbe anche prenderseli tutti. (c. a.)

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