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la sentenza

Il manganello non è un’arma. Assolto professionista cosentino

Il Tribunale di Cosenza ha assolto un professionista difeso dagli avvocati Francesco Chiaia ed Ilaria Rizzuti dall’accusa di porto d’armi abusivo

Pubblicato il: 28/10/2021 – 7:26
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Il manganello non è un’arma. Assolto professionista cosentino

COSENZA Il Tribunale di Cosenza presieduto dal giudice Caterina Tartaro, ha assolto R.G. difeso dagli avvocati Francesco Chiaia ed Ilaria Rizzuti dall’accusa di porto d’armi abusivo. L’imputato era stato accusato di aver portato fuori dalla propria abitazione un manganello di legno con scritte riferite ad aforismi del ventennio fascista. Il professionista fermato ad un posto di blocco alle porte di Cosenza era stato trovato in possesso di un manganello e denunciato a piede libero. Durante il dibattimento, l’avvocato Chiaia ha fatto emergere come il manganello fosse un souvenir, spesso venduto presso i luoghi turistici.
Tra i testi è stato escusso anche il titolare dell’esercizio commerciale che ha confermato di mettere sul mercato i souvenir senza necessità del possesso di licenza. L’avvocato Francesco Chiaia in sede di discussione, richiamando gli orientamenti giurisprudenziali più recenti in tema di legge sulle armi, ha fatto emergere come le circostanze del presunto reato all’esito del dibattimento fossero state sgretolate dalle prove formatesi in dibattimento ed ha cosi dato corretta qualificazione del giustificato motivo del porto di oggetti di cui alla legge sul porto d’armi abusivo (legge n. 110/1975) dimostrando che in questo caso si trattava di trasporto e non porto. Il Tribunale ha assolto così con formula ampia il professionista cosentino. (f.b.)

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