Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 8:33
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

il racconto

Monteleone di Puglia, la nuova Riace. Il reportage di “Famiglia Cristiana”

Viaggio del settimanale nei due comuni. La comunità di Lucano «è un paese senza culle e di immigrati non ce n’è più neanche uno»

Pubblicato il: 04/11/2021 – 12:57
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Monteleone di Puglia, la nuova Riace. Il reportage di “Famiglia Cristiana”

MILANO «Questo è un luogo di pace e umanità dove chi arriva si integra grazie al lavoro offerto dagli imprenditori locali e al clima ospitale», così Giovanni Campese, simbolo di Monteleone di Puglia, il Comune sede di due Spraar che ha raccolto il testimone del “modello Riace” dedicato all’accoglienza e all’integrazione. Famiglia Cristiana pubblica un reportage su questo paese e torna a Riace, il Comune noto per il suo modello di integrazione che ha visto l’allora sindaco Mimmo Lucano condannato dal Tribunale di Locri. Riace, scrive l’inviata di Famiglia Cristiana, è ormai un Paese fantasma, un paese senza culle dove gran parte delle botteghe artigianali sono chiuse, la crescita è zero e di immigrati non ce n’è più neanche uno. 
In quest’inchiesta monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano, ricorda  il “modello Riace” che vide nascere sotto i suoi occhi, quando era vescovo di Locri-Gerace. Tutto nacque nel luglio 1998 con un veliero carico di profughi curdi. «Serviva una dimora stabile, che poi maturò nel progetto Riace, che consisteva in una cosa molto semplice: fare quello che poi Francesco ha scritto nell’enciclica Fratelli tutti. Al paragrafo 131 il Papa ripete in 4 verbi il senso della solidarietà ai migranti: accogliere, proteggere, promuovere e integrare». Bregantini spiega perché quando andò a testimoniare al processo che vedeva imputato Mimmo Lucano si presentò davanti alla corte con una copia della Fratelli Tutti. «Il paragrafo 130 è un piccolo manuale di fraternità, perché descrive le risposte indispensabili nei confronti di coloro che fuggono da gravi crisi. Fa capire che non si tratta solo di questioni umanitarie, ma fondative della persona». 

Argomenti
Categorie collegate

x

x