Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 22:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

il percorso di studi

La sfida dei futuri comunicatori Unical, «un modo diverso di raccontare la Calabria»

E’ l’obiettivo del “Master in Comunicazione e Informazione Culturale: Media e Eventi” promosso dall’Università della Calabria

Pubblicato il: 15/11/2021 – 16:22
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
La sfida dei futuri comunicatori Unical, «un modo diverso di raccontare la Calabria»

COSENZA Da una parte, il «polo depressorio» e la consueta narrazione della Calabria terra di ‘ndrangheta e malaffare, piegata dai soliti e banali stereotipi, dall’altra l’esaltazione – eccessivamente euforica e a tratti stucchevole – delle eccellenze di una Regione ancora tutta da scoprire. Raccontare la Calabria si può, anzi si deve ma chi conosce questa terra deve essere adeguatamente formato. E’ questo l’ambizioso obiettivo del “Master di II livello in Comunicazione e Informazione Culturale: Media e Eventi” promosso dalla “Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche dell’Università della Calabria (Sssap) – DISPeS.

La presentazione del Master

I futuri “comunicatori”

Il master, dunque, non si rivolge a «chi è in grado di comunicare quello ciò che si conosce, ma a chi desidera inventare un modo diverso di raccontare ciò che è già conosciuto: storie nuove, aspetti che non vengono frequentati e approfonditi», racconta ai nostri microfoni il prof. Felice Cimatti, docente Unical e direttore del master. Il master, presentato questa mattina presso la Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche «si propone di formare laureati, vecchio e nuovo ordinamento, alla professione di esperto di tematiche culturali, addetto stampa, Pr». La Scuola, pur essendo al dodicesimo anno di attività, si cimenta per la prima volta con un percorso di studi legato alla comunicazione e all’informazione. «Un nuovo modo di pensare questa terra. Quando sento qualcuno dire “la nostra Calabria” cambio subito canale. Non è il modo corretto da utilizzare per raccontare una terra come quella calabrese. Non bisogna però nemmeno ascoltare l’eterna narrazione della presenza della criminalità organizzata, una Regione che solleva tanti problemi ma che offre tante risorse», continua Cimatti che poi tira una stoccata al corto di Muccino finanziato dalla Regione Calabria: «racconta una Calabria che non c’è, che non esiste, era un altro posto». (f.b.)

Argomenti
Categorie collegate

x

x