Bancarotta della Casa di cura Tricarico, assolto il rappresentante legale
Sentenza d’appello: «Il fatto non costituisce reato». Fabrizio Tricarico Rosano era accusato di aver distratto dalla cassa oltre 1,5 milioni di euro

COSENZA La Corte d’Appello di Catanzaro, seconda sezione penale, in riforma della sentenza del Gip del Tribunale di Paola (era stato condannato a tre anni), emessa il primo dicembre del 2020 e appellata dal pubblico ministero di Paola, nonché da Ciro e Fabrizio Tricarico Rosano, ha assolto Fabrizio Tricarico Rosano, difeso dagli avvocati Franco Sammarco, Paolo Sammarco e Anna Spada.
Il processo
La vicenda giudiziaria riguardava reati di bancarotta fraudolenta e documentale concernenti il fallimento della società “Casa di cura Tricarico Rosano srl” con sede a Belvedere Marittimo, che vedeva imputati Carmen Rosano, Ciro Tricarico Rosano, Pasquale Tricarico Rosano quali amministratori di fatto della società e Fabrizio Tricarico Rosano quale legale rappresentante e socio al 25%: accusati a vario titolo di aver distratto dalla cassa aziendale un importo complessivo di oltre un milione e mezzo di euro, tutti i beni costituenti il compendio aziendale ed i conseguenti utili e flussi finanziari attivi facenti capo alla preesistente società Inr srl. A seguito dell’iter giudiziario, la Corte d’Appello di Catanzaro ha assolto Fabrizio Tricarico Rosano da tutti i reati ascrittigli perché il fatto non costituisce reato, riconoscendone la totale estraneità dall’ intera vicenda.