COSENZA Non sussistono i presupposti per il non luogo a procedere. Con questa motivazione, il Gup del Tribunale di Cosenza Pietro Santese ha disposto il rinvio a giudizio di tutti e 28 gli imputati nel processo sul crac della Bcc di Cosenza, così come sollecitato dal pm. La decisione è arrivata dopo una breve Camera di consiglio. La prima udienza è programmata per il 1° febbraio 2022.
Ettore Giacinto Caroselli (presidente del consiglio di amministrazione dal 28/04/2009 al 06/05/2010), Rinaldo Talarico (presidente del consiglio di amministrazione dal 12/10 2006 al 28/04/2009), Filippo Fera (consigliere d’amministrazione), Giancarlo Tosto (consigliere d’amministrazione), Franchino De Rango (consigliere d’amministrazione), Serafino Grandinetti (consigliere d’amministrazione), Carlo Ponte (consigliere d’amministrazione), Santo Naccarato (consigliere d’amministrazione), Pietro Fiore, Francesco Perugini (consigliere d’amministrazione), Antonio Fernando Allevato (consigliere d’amministrazione), Ubaldo Lepera (consigliere d’amministrazione), Gianfranco Scarpelli (consigliere d’amministrazione), Francesco Greco (consigliere d’amministrazione), Francesco Basile (consigliere d’amministrazione), Francesco Capocasale (consigliere d’amministrazione), Ennio Pantuso (consigliere d’amministrazione), Luigi Cavallo (consigliere d’amministrazione), Francesco Tancredi (consigliere d’amministrazione), Giampaolo Miniaci (consigliere d’amministrazione), Eugenio Spagnuolo (presidente del collegio sindacale), Piero Maccarone (sindaco effettivo), Ruggiero Di Leo (sindaco effettivo), Filiberto Viafora (presidente del collegio sindacale), Franco Grandinetti (sindaco effettivo), Giuseppe Tocci (sindaco effettivo), Nunzio Guglielmi (direttore generale dal 27/10 2006 al 24/04/2009), Eugenio Gallo (direttore generale dal 30/04/2009 al 14/05/2010)
Le persone coinvolte nel crac dell’istituto di credito, avrebbero creato un buco di circa 23 milioni di euro con una serie di operazioni poi finite nelle indagini coordinate dalla Procura di Cosenza, guidata da Mario Spagnuolo e condotte dai finanzieri diretti dall’allora comandante provinciale, il colonnello Marco Grazioli e dal tenente colonnello Michele Merulli. La banca finì è in liquidazione e venne nominato curatore della procedura, Leonardo Patroni Griffi.
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