VIBO VALENTIA Continuano serrate le indagini sull’omicidio di Giuseppe De Masi, il 39enne ucciso alla vigilia di capodanno in pieno centro a Soriano, nel Vibonese, a poche ora dal nuovo anno. Un’esecuzione che ha destabilizzato la piccola comunità delle Preserre, sconvolta ancora una volta da un fatto di sangue, e che ha fatto riaffiorare vecchi e terribili ricordi.
Intanto la Procura di Vibo Valentia, guidata da Camillo Falvo, insieme alla pm Cecilia Rebecchi, sta coordinato l’attività investigativa, con la collaborazione fondamentale dei carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia e i colleghi di Soriano e Serra San Bruno che stanno battendo ogni possibile pista. Sui dettagli dell’indagine c’è il più stretto riserbo, ma ciò che è certo è che il fascicolo resti a Vibo e non passerà alla Dda di Catanzaro.
Già dalla sera del 31 dicembre l’attività investigativa si è subito concentrata sull’elaborazione delle immagini di videosorveglianza catturate da diverse telecamere di sicurezza poste nella zona. Un passaggio fondamentale per ricostruire i movimenti del killer e degli ipotetici complici. E già nelle prossime ore potrebbero arrivare importanti novità. Bisognerà attendere, invece, poco meno di una settimana per conoscere l’esito dell’esame autoptico eseguito sul corpo di Giuseppe De Masi dal medico legale Isabella Aquila per conto della Procura di Vibo Valentia.
Anche perché finora la collaborazione di cittadini e potenziali testimoni è stata pressoché nulla. Nessun dettaglio sarebbe stato fornito, neanche dal barbiere titolare dell’attività in centro a Soriano, davanti alla quale De Masi è stato freddato dal killer. Sembra caduto nel vuoto, almeno per il momento, l’appello lanciato da più parti, dal sindaco di Soriano ma anche dal testimone di giustizia lametino, Rocco Mangiardi. Ancora una volta la paura e l’omertà stanno avendo la meglio, complicando ulteriormente un’attività d’indagine già difficile. (redazione@corrierecal.it)
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