COSENZA Il complotto dell’azitromicina, la difesa di Djokovic, tesi sulla sostanziale inutilità dei vaccini. Tutto sui social di Katya Gentile, votatissima consigliera regionale di Forza Italia mai troppo convinta (eufemismo) delle tesi scientifiche sul trattamento del Covid. L’ultima uscita è in un post di qualche ora fa. «Azitromicina scomparsa da tutte le farmacie d’Italia in 24 ore… Nessun sospetto?». In effetti no, verrebbe da dire. Perché a tal proposito l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) è stata piuttosto chiara. E ha spiegato, proprio riguardo alla carenza dell’azitromicina, che essa sarebbe dovuta anche all’«utilizzo eccessivo e improprio per il Covid-19». Tanto per sottolinearlo, Aifa ha precisato che «l’azitromicina, e nessun antibiotico in generale, è approvato, né tantomeno raccomandato, per il trattamento di Covid-19». Un alto passaggio per essere ancora più chiari: fin dall’inizio della pandemia, Aifa ha «scoraggiato fortemente l’uso dell’azitromicina per il Covid. Come ampiamente dimostrato da numerosi e ben condotti studi clinici pubblicati sulle migliori riviste internazionali, non vi è alcuna evidenza che l’utilizzo dell’azitromicina abbia un effetto protettivo sulla evoluzione di Covid-19, né in termini di riduzione della trasmissione, né dei tempi di guarigione, o della mortalità».
Qualcuno prova a farlo notare a Katya Gentile. Ma lei, premesso che «la categoria dei medici ha perso molto di credibilità» e che «basta usare la logica», insiste che «sono state curate così a casa milioni di persone (anche io) e siamo guariti».
Il vaccino? Stando a questa “ferrea” «logica» sarebbe quasi inutile: «Non assicura l’immunità, né l’interruzione dei contagi e l’unico strumento per testare la positività di un soggetto è il tampone». L’intervento di un medico prova a rimettere ordine (scientifico): «La polmonite, e tu sai quante ne ho curate, nel caso del Covid 19 non è una polmonite infettiva, è un evento tromboembolico e quindi poco ha a che fare con gli antibiotici. Io comunque non la ho mai adoperata (l’azitromicina, ndr), neppure prima del Covid, e poi di casi di Covid ne ho affrontati tanti, senza morti e feriti e senza il vaccino e senza azitromicina. Oggi che il vaccino lo abbiamo possiamo un pochino tranquillizzarci, noi vaccinati, per una malattia che, per i non vaccinati e i poco attenti, continuerà a danneggiarci».
Con queste premesse è normale che sulla bacheca social di Katya Gentile (aggiornamento: il profilo della consigliera regionale non risulta disponibile da qualche ora all’accesso dai computer) non appaiano foto che la ritraggano in coda in qualche centro vaccinale per farsi somministrare la propria dose di vaccino. E neppure inviti responsabili ad aumentare i numeri di una campagna che in Calabria ha ripreso vigore nelle ultime settimane. Una linea molto diversa da quella del governatore Roberto Occhiuto, occupato quotidianamente a relazionare sull’andamento delle somministrazioni. Occhiuto non manca di sottolineare l’importanza delle vaccinazioni. La “sua” consigliera (altro eufemismo) un po’ meno.
Per non parlare di una delle associazioni che le è vicina (e che ha fondato a Cosenza), Legittimamente. Che, tra la foto di un evento con Gentile in prima fila davanti agli obiettivi e un post sui problemi della città dei Bruzi, è una sorta di compendio delle teorie no vax, con tanto di citazione strumentale di ogni caso di cronaca disponibile per screditare l’utilità dei vaccini.
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