CATANZARO Prima il confronto con il Pd della Calabria Sud, quella del Reggino, poi con il Pd dell’area centrale (Catanzaro-Lamezia, Vibo Valentia e Crotone) e quindi con il Pd della Calabria Nord, sempre nel segno di quell’unità e unanimità che l’ha di fatto investito del nuovo ruolo di segretario regionale: così Nicola Irto ha attraversato la prima giornata del congresso regionale del Pd, quella dedicata alla discussione sulla mozione che il futuro leader del partito calabrese ha illustrato ai militanti dem via Zoom. Da Irto un appello all’unità, sia pure nella pluralità delle idee, un appello a «gettare il cuore oltre l’ostacolo e a non farsi (più) imprigionare dalle logiche delle correnti.
Parte dal ricordo di David Sassoli – «straordinaria personalità del Pd che per la sua sobrietà e l’europeismo dovrà essere la nostra stella polare» – Irto, nel suo intervento all’assemblea della federazione di Reggio Calabria dopo aver ascoltato militanti e dirigenti tra cui il sindaco, oggi sospeso, Giuseppe Falcomatà. Quindi il futuro segretario del Pd calabrese entra nel cuore delle questioni: «C’è un filo conduttore in tutte le parole che ho sentito, quello di ripartire dai circoli e ridare dignità ai circoli. C’è bisogno della mano di tutti, non è il singolo che può cambiare le cose. Negli ultimi anni le cose non hanno funzionato, abbiamo fatto qualche gol – a esempio vincendo le elezioni a Reggio – ma il partito non c’è stato, è stato usato e spolpato elettoralmente ma non è stato luogo di elaborazione politica. In questi giorni – aggiunge Irto – posso assicurare – ne ho le prove, per intenderci – che ci sono centinaia di giovani, anche segretari di circolo che si sono fatti avanti chiedendo di dare una mano. C’è una comunità, e senza presunzione dico che è la più larga in Calabria di tutte le parti politiche, bisogna dargli di nuovo una spinta, un obiettivo e una speranza e attraverso questo congresso e la prossima attività per i congressi territoriali possiamo dare la possibilità di un partito che si riorganizza, che riesce a gettare il cuore oltre gli ostacoli, che riesce a evitare questa vicenda delle correnti» .
Per Irto dunque «quando ci sarà il congresso nazionale, quando ci saranno le grandi questioni su cui bisognerà diversificarsi è giusto e bene che ognuno la pensi al modo proprio, dev’è esserci il confronto ma questo non può diventare, prima ancora del confronto, un elemento divisivo solo per poter contare una casella in più. Per quanto mi riguarda, questo è un concetto che intendo esplodere in tutta la Calabria: il Pd può ripartire in Calabria se il Pd è unito nella sua pluralità, e le liste collegate alla mia mozione hanno voluto tenere tutti dentro, nessuno può dirsi escluso. Poi – aggiunge il futuro segretario dem – è chiaro che c’è una linea politica che indicherà segretario e sua segreteria, ma è evidente che per ripartire non possiamo ripartire da un pezzo di partito ma da una comunità larga, che si confronta, si scontra anche ma riesce davvero a riorganizzarsi».
Anche perché – rimarca infine Irto – «è vero che dobbiamo parlare al nostro interno ma è anche vero che abbiamo il compito e la responsabilità di iniziare a ragionare in maniera netta come alternativa a un centrodestra che governa da tre mesi l’ultima Giunta ma da due anni, un centrodestra che al di là della straordinaria, imponente, forte capacità comunicativa ha raggiunto risultati pari a zero. Siamo alternativi al centrodestra, non posizioneremo mai il Pd a disposizione di Occhiuto e di questo centrodestra, e alternatività lo si potrà fare non solo a parole ma con il lavoro di un collettivo e di una comunità. Su questo io credo, e penso davvero di avere bisogno dell’aiuto di tutti». L’ultimo messaggio di Irto: «Carichiamo questi giorni importanti aspettative e tensioni ma rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci in cammino tutti insieme». Domani il congresso regionale del Pd prosegue con le votazioni nei circoli dei delegati all’assemblea che ratificherà l’elezione di Irto quale nuovo segretario del partito calabrese. (a. c.)
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