Castrolibero, studente pestato a sangue a scuola: «Un pugno lo ha ridotto in fin di vita»
A “Non è l’Arena”, parla la mamma dello studente aggredito «in presenza di un docente che non è intervenuto»

COSENZA Un pestaggio in piena regola, organizzato da alcuni compagni di classe. Una violenza inaudita che si consuma in aula, in presenza di «un docente che non è intervenuto». A “Non è l’Arena”, in onda su La7, si torna a parlare delle presunte molestie ai danni di due studentesse del liceo scientifico “Valentini-Majorana” di Castrolibero. Lo stesso istituto però, nel mese di ottobre del 2021, è stato teatro di un «atto di bullismo» ai danni di uno studente, preso a pugni da alcuni coetanei (qui la notizia). «Mio figlio è stato bullizzato», confessa in collegamento la mamma della giovane vittima. «Lo hanno pestato a sangue, lo scorso 4 ottobre mentre si accingeva ad uscire da scuola. E’ stato massacrato, raggiunto da un pugno al volto». Lo studente ha riportato la frattura del setto nasale ed è stato sottoposto ad un delicato intervento in bocca. «Si è alimentato per oltre un mese con una cannuccia».
La mancata reazione
Adele Sammarro, mamma di Samuele, sottolinea l’assenza delle istituzioni scolastiche. «C’è stato un silenzio assordante. Siamo stati in presenza di un tentato omicidio, nessuno ha chiamato le forze dell’ordine». E poi l’affondo nei confronti della preside dell’istituto: «Un dirigente deve essere garante di una comunità, c’è stata una omissione gravissima che non può essere sottaciuta. La preside doveva manifestare e lanciare un messaggio».