«La Commissione regionale per il congresso del Partito democratico della Calabria, preso atto che restano ad oggi in sospeso, presso la Commissione nazionale di Garanzia, i ricorsi presentati dai candidati Maria Locanto e Antonio Tursi e che appare certa la definizione degli stessi entro tempi contenuti, dispone che il congresso per l’elezione del segretario provinciale di Cosenza venga rinviato alla data del 4/5/6 marzo». E’ quanto si legge in una nota. «Tale decisione – prosegue la nota – viene conseguentemente estesa alle previste operazioni di voto per l’elezione dei segretari e delle direzioni di circolo nei comuni sopra i 15 mila abitanti della Provincia di Cosenza, rinviandone lo svolgimento anche per questi Comuni alla data sopra richiamata del 4/5/6 marzo». Quello di Cosenza è l’unico congresso provinciale del Pd nel quale sono in corsa due candidati: nelle federazioni di Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia infatti alla fine ci sono uniche candidature, di carattere sostanzialmente unitario (rispettivamente Domenico Giampà, Leo Barberio, Antonio Morabito, Giovanni di Bartolo). Intanto, sulla pagina facebook del Pd della Calabria in un post si ricorda che «in questo fine settimana si svolgeranno i congressi per l’elezione dei nuovi segretari provinciali e cittadini -nei centri urbani superiori a 15.000 abitanti- delle aree di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Il lavoro compiuto in queste settimane ha permesso ai territori di avere candidature unitarie nelle quattro province che andranno al voto oggi e domani, così come in molti comuni, ed un sano confronto tra due mozioni in alcuni centri urbani tra i più importanti, segno che l’unità e la pluralità valgono per noi l’una quanto l’altra. L’invito agli iscritti, del segretario Nicola Irto e di tutto il Partito Democratico della Calabria, è di recarsi ai seggi e partecipare alle operazioni di voto e democrazia, tassello dopo tassello la nostra organizzazione sta così superando la lunga fase commissariale e sarà questo il punto di partenza per un lavoro di profondo e nuovo radicamento nei territori. Il voto di ognuno sarà lo spartiacque tra la stagnazione e la rigenerazione».
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