Energia, la Calabria scommette sulla nuova frontiera delle “comunità” rinnovabili – FOTO E VIDEO
Alla Regione il sottosegretario Fontana, che parla di «strumento potente». Occhiuto: «Stiamo mettendo mano al piano regionale, ormai troppo datato»

CATANZARO Scommettere sulle fonti e sulle comunità energetiche rinnovabili. La nuova frontiera delle politiche energetiche trova d’accordo tutti, dal governo alla Regione passando per gli enti locali calabresi: è questo il dato emerso dal confronto che si è tenuto nella sede della Giunta a Catanzaro alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario alla transizione ecologica Ilaria Fontana (M5S) e del governatore Roberto Occhiuto, che ha reso noto come l’esecutivo regionale «sta già mettendo mano al nuovo piano dell’energia» visto che quello attualmente vigente è ormai inadeguato. All’iniziativa hanno inoltre partecipato molti sindaci della Calabria.
Fontana: «Comunità energetiche rinnovabili antidoto alla crisi»
«Le comunità energetiche, che sono al centro della transizione ecologica, possono essere una soluzione a medio e lungo periodo per contrastare la crisi energetica che stiamo vivendo», ha esordito la sottosegretaria Fontana per la quale «questo è uno strumento potentissimo, che serve nell’ottica del nostro momento di vita ma anche per affrontare questa pandemia energetica che ci sta travolgendo. Le comunità energetiche fanno anche parte del Pnrr con un fondo che riguarda i Comuni fino a 5mila abitanti, però c’è già tutto un quadro normativo ben delineato. In questo il Movimento 5 Stelle è stato pioniere, perché l’Italia per la prima volta – ha rimarcato la Fontana – ha recepito una direttiva europea».
D’Ippolito: «La Calabria può essere protagonista del futuro»
A inquadrare il tema è stato il deputato M5S Giuseppe D’Ippolito, che ha promosso l’iniziativa. «Le comunità energetiche rinnovabili – ha spiegato D’Ippolito – sono l’unica alternativa che abbiamo non solo per intervenire sulle emergenze come l’aumento dei prezzi ma anche per intervenire in modo strutturale per garantire indipendenza energetica all’Italia e alla Calabria e per consentire di raggiungere gli obiettivi del Pnrr. Ringrazio il presidente Occhiuto per averci dato la possibilità di affrontare il tema e di confrontarci con i sindaci che saranno i protagonisti di questa rivoluzione green. La Calabria – ha proseguito il parlamentare M5S ha una bassissima produzione energetica verde, da fonti rinnovabili, ma oggi considerando le risorse del Pnrr, avrà una valanga di soldi, la Calabria può diventare protagonista e leader nella produzione da fonti rinnovabili, contribuendo alla complessiva rivoluzione del Paese».
Menniti: «Nodi arrivati al pettine, ora puntare sulle rinnovabili»
Un importante contributo sul piano tecnico è stato offerto da Daniele Menniti, docente dell’Unical, responsabile scientifico del progetto “Community Energy Storage”. Per Menniti «i nodi ora sono arrivati al pettine. Sono da 25 anni che come Università della Calabria lavoriamo per evitare che si verificasse questo problema, purtroppo siamo stati profeti facili ma inascoltati. Se la regione, intesa come cittadini, imprese ed enti locali, avesse dato ascolto a quanto dicevamo da oltre 20 anni la Calabria avrebbe fatto delle energie rinnovabili una delle principali attività non lasciandola esclusivamente in mano ai privati, perché purtroppo ci siamo fatti rubare anche il vento».
«Bisogna ricordare – ha aggiunto il docente Unical – che noi esportiamo 10mila gigawatt di potenza ma è tutta potenza prodotta da centrali a gas, la Calabria è la quinta regione in Italia per consumo di gas e produzione di energia, il 36% del nostro fabbisogno lo copriamo con il gas mentre con le fonti rinnovabili non arriviamo a coprire neanche il 70%». «Questo è incredibile. Com’è possibile – si è chiesto Menniti – che abbiamo questa immensa risorsa e mettiamo in ginocchio la popolazione usando il gas. Non è più accettabile. Sono convinto che la Regione raccoglierà l’opportunità di trasformare la Calabria nel primo polo di produzione di energia da fonte rinnovabile nell’interesse dei calabresi e del Paese».
Varì: «previste importanti risorse nel ciclo 2021-27»
Per l’assessore regionale allo Sviluppo economico Rosario Varì «le comunità energetiche rinnovabili sono una opportunità per l’Italia e per la Calabria. Si cerca di aggregare gruppi di cittadini, imprese, enti locali, Comuni che possono produrre energia elettrica, rinnovarla, scambiarla, per tentare di evitare quello che è successo negli ultimi tempi, mi riferisco al caro bollette. Quindi dobbiamo essere assolutamente attenti a questa tematica e capire che il futuro sono le fonti rinnovabili, il vento e il sole non costano, non hanno un impatto ambientale e possono consentire all’Italia e alla Calabria di essere più autonomi dal punto di vista energetico. Nel nostro programma – ha quindi rimarcato l’assessore regionale – c’è il piano energetico della Calabria, ma già nella programmazione 2021-27 abbiamo previsto molti fondi proprio per sostenere le comunità energetiche rinnovabili e le smart grid. Insieme, sono dei prodotti che riescono a tutelare l’ambiente e il territorio e a far risparmiare i cittadini».
Occhiuto: «Al lavoro per integrare il vecchio piano energetico»

Quindi, l’intervento del governatore Roberto Occhiuto, che ha evidenziato come «la Regione sta già mettendo mano al piano dell’energia, che è troppo datato e va integrato. Oggi facciamo quest’importante iniziativa presentando ai sindaci questa opportunità delle comunità energetiche che servono a produrre energia e a cederla gratuitamente, in maniera tale che si possa intervenire strutturalmente. La nostra regione è una miniera di energia, in passato l’ha prodotta spesso a vantaggio di grandi imprese nazionali e multinazionali e con pochi vantaggi per i calabresi. Anche in questo ambito – ha proseguito il governatore – occorre un governo regionale che sappia utilizzare le risorse della Regione a vantaggio soprattutto dei cittadini calabresi, utilizzando le opportunità che le grandi imprese possono dare alla Calabria e ai cittadini.» «Nel caso di specie però – ha concluso Occhiuto – non si tratta di grandi imprese ma invece di comunità che possono essere costituite anche per iniziativa di amministrazioni comunali intelligenti e lungimiranti che in questa attività avranno il sostegno convinto e determinato della Regione». (a. c.)




