VIBO VALENTIA Una lunga escalation di episodi di violenze, aggressioni ed episodi di cronaca, e che in molti casi vede protagonisti giovanissimi. Un clima sociale allarmante e che prosegue, malgrado gli interventi pubblici e le operazioni lampo delle forze dell’ordine, da diversi mesi. Ancora una volta però, a mobilitare il tessuto sano della città vibonese, è l’associazione Libera che, questa mattina, ha organizzato un importante manifestazione. Protagonisti i giovani, quei ragazzi di Vibo Valentia che hanno scelto di schierarsi e dire apertamente “no” ad una città violenta e in cui la cultura mafiosa prova, ancora, a farla da padrona.
«C’era la necessità di fermarsi – ha detto Giuseppe Borrello, coordinatore provinciale “Libera Vibo Valentia” – creare questo momento di confronto e dialogo con i ragazzi. C’era la necessità di dire la loro e portare avanti questo dialogo e portarlo fino alle istituzioni che non devono essere lontane dal territorio e i giovani devono percepire la loro vicinanza». Sullo stesso filone anche Maria Joel Conocchiella, esponente “Libera Vibo Valentia” che ha subito chiarito come «ci deve essere speranza per questo territorio, noi vogliamo scrivere una storia diversa e da oggi iniziamo a contronarrarlo. I giovani e i giovanissimi vibonesi sono quelli scesi in piazza, dando un grande esempio di partecipazione democratica. Noi dobbiamo far sì che i giovani non siano costretti ad andare via ma creare le condizioni per renderli liberi di scegliere. Ciascuno però deve fare la propria parte».
Oltre alla consistente partecipazione di piazza, le idee e le proposte dei giovani sono state portate fino in Prefettura. «Manifestazioni come quella di stamattina – ha poi ricordato il sindaco di Vibo, Maria Limardo – sono vere forme concrete di ribellione, isolamento della parte marcia della comunità purtroppo anche giovanile, ma soprattutto di voglia di esserci, di fare e andare avanti verso la direzione di un mondo positivo e sano». (redazione@corrierecal.it)
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