Stop a Talerico dai vertici di Fi: al tavolo solo dopo l’individuazione del candidato
“Messaggio” chiaro per il presidente dell’Ordine degli avvocati. Mentre le fibrillazioni nel centrodestra continuano

CATANZARO Attorno al tavolo del centrodestra e alle presenze accreditate per la partecipazione alle trattative ruota il futuro della coalizione chiamata a dirimere divisioni e appianare divergenze. Alla voce “presenze” non si può menzionare quella di Antonello Talerico, presidente dell’Ordine degli avvocati e già candidato (non eletto) al consiglio regionale per Forza Italia. Il ragionamento che filtra dai livelli regionali azzurri è semplice: Talerico potrà sedere al tavolo delle trattative soltanto dopo l’individuazione del candidato a sindaco. Corollario del ragionamento: l’avvocato non è esattamente in pole position per diventare l’alfiere della coalizione nella corsa a palazzo De Nobili. Non è un mistero che l’autocandidatura di Talerico non abbia esattamente scaldato i cuori di un’ampia fetta del proprio partito. E la posizione filtrata rispetto alla sua presenza al tavolo non è certo un’apertura. D’altra parte, a Catanzaro, un segmento forzista vorrebbe consentire la sua partecipazione alle trattative. Insomma, le frizioni nel centrodestra non sono finite, nonostante i tentativi e il documento unitario diffuso nelle scorse ore.
Documento arrivato dopo il cortese rifiuto di Filippo Mancuso, individuato come candidato a sindaco all’unanimità. Mancuso ha scelto di restare presidente del consiglio regionale, inviando un messaggio netto al centrodestra, invitato ad azzerare tutto il percorso fatto finora. In effetti, nell’ultima riunione non si è parlato di nomi. Ma piuttosto dei risultati ottenuti dalla giunta Abramo e, anche, della necessità di una scelta che vada in discontinuità rispetto al passato. «Un’epoca è finita – scrivono i sottoscrittori – ed è quindi condivisibile proporre una prospettiva di cambiamento e novità che si adatti alle sfide contemporanee, decisamente diverse a quelle di dieci anni fa». Il confronto avverrà «a cadenza quotidiana» per «eliminare le divisioni e appianare le divergenze fra le varie anime della coalizione». Qualche porta, però, sembra già chiusa. (redazione@corrierecal.it)