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L’iniziativa

Lamezia, premio “Senza Nodi” a Marina Galati e alle donne di Progetto Sud

La prima edizione dell’iniziativa si svolgerà l’8 marzo nella Sala Sintonia nella città della Piana

Pubblicato il: 05/03/2022 – 17:09
Lamezia, premio “Senza Nodi” a Marina Galati e alle donne di Progetto Sud

LAMEZIA TERME «Le ragioni di un riconoscimento che parla di donne, di lavoro, di ultimi, di pari opportunità, di sacrifici, di prospettive future e che vuole mettere in rilievo la figura di una donna calabrese che ha lavorato e lavora da anni per la comunità. Volevamo un esempio di buona Calabria e per questa nostra prima edizione del riconoscimento “Donne senza nodi” abbiamo individuato la psicologa Marina Galati, componente della Comunità Progetto Sud». Sono le parole di Nadia Donato, giornalista e presidente dell’associazione Senza Nodi – si legge in una nota – che annuncia così la nascita di un nuovo premio, voluto dall’ associazione da lei presieduta e che ha individuato in Marina Galati la destinataria. La consegna del riconoscimento è in programma per l’8 marzo prossimo, alle 11, nella Sala Sintonia a Lamezia Terme. Una data naturalmente non casuale ma che sarà anche occasione per celebrare la Giornata internazionale della donna omaggiando Marina Galati e tutte le donne che hanno dato il loro contributo per la fondazione e lo svolgimento delle attività della Comunità Progetto Sud. Una realtà che ha cambiato l’idea del sociale, per troppo tempo associato al concetto di assistenzialismo; riuscendo, da quasi mezzo secolo ormai, a creare percorsi e politiche di solidarietà e sussidiarietà. Sarà presente alla cerimonia anche Giovanna Aiello, l’artigiana che ha realizzato il premio nonché creatrice della linea di monili “Preziosi curiosi”.  «Accolgo questo riconoscimento, con gratitudine verso l’associazione Senza Nodi afferma Marina Galati – con la richiesta che di esso siano destinatarie tutte le donne della Comunità Progetto Sud, le fondatrici, le operatrici, le beneficiarie dei nostri interventi sociali e tutte coloro con le quali, in questi anni, abbiamo costruito percorsi di empowerment, di uguaglianza e di diritti» «Abbiamo scelto proprio Marina Galati – rimarca Nadia Donato – perché volevamo una figura emblematica e siamo ben felici di estendere il riconoscimento a tutte le donne della Progetto Sud che hanno lasciato un segno nella vita della comunità. Riteniamo che gli esseri umani che vogliono migliorarsi e migliorare la propria terra debbono poter guardare sempre a qualcuno che abbia fatto qualcosa di importante e di concreto, impegnandosi in prima persona, seguendo precisi criteri valoriali e ispirandosi ad alti principi, in una Calabria fatta di tante belle persone, di buone pratiche, di bei pensieri». «In questo momento così delicato per la pace, – conclude la presidente di Senza Nodi – il premio, che veste gli stessi colori simbolo dell’Ucraina ovvero il giallo ed il blu, ha un valore aggiunto. Questi colori sono da sempre, per noi, simbolo di integrazione, di lotta ad ogni forma di violenza e di diseguaglianza, di pace e di lavoro a favore degli ultimi. Ci auguriamo, dunque, che anche questa nostra prima edizione del Premio “Donne senza nodi” sia di buon auspicio anche per quei popoli che soffrono la guerra mai giustificata da nessuna ragione».

L’Aps Senza Nodi

«Senza Nodi Aps, volontari sul campo a favore della vita. Ogni essere vivente se ha bisogno può chiamarci, non c’è discriminazione per orientamento politico, religioso o sessuale, per noi esiste l’essere vivente, quindi animali e ambiente sono compresi. È l’amore che conta, pertanto, saremo sempre in prima linea per difendere i diritti negati a chi non ha voce. Senza Nodi, nasce dall’esperienza dell’associazione Ara, nata nei primi anni 2000. Nel 2018 si cambia nome e si diventa Senza Nodi. Nel 2013 assume la presidenza dell’associazione Nadia Donato, giornalista professionista, viene quindi dopo il fondatore di Ara, che è Giacobbe Perri, imprenditore molto sensibile. Perri ha lavorato molti anni portando l’associazione ad ottimi livelli, riconosciuta anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il fondatore, lascia nel 2013 dopo aver fatto molto per la prevenzione e recupero nel campo delle dipendenze in genere e dell’alcolismo in particolare. Con Nadia Donato l’associazione si è distinta per l’attività di prevenzione in più settori, impegnandosi nella creazione di collaborazioni e reti del volontariato. Sono in atto protocolli d’intesa con più associazioni nazionali e regionali con le quali collabora per realizzare iniziative a favore della prevenzione. Grande lavoro viene fatto dai volontari per occuparsi dei soggetti deboli e svantaggiati con la distribuzione di vestiti e di alimenti, grazie anche all’ausilio del Banco alimentare. Un grosso lavoro è fatto anche per la lotta alla violenza di ogni genere e in particolare per la tutela di donne e minori. L’associazione si occupa anche di socio-sanità, di legalità, di animali e di ambiente. Grazie alle collaborazioni con altri sodalizi fornisce assistenza legale e sindacale gratuita. Notevole è stato l’impegno di Senza Nodi in questi ultimi due anni segnati dall’emergenza pandemica; chiunque si sia rivolto all’associazione ha sempre trovato ascolto e aiuto.

Il premio

Giovanna Aiello, artista, creatrice di “Preziosi curiosi”

«Queste le dichiarazioni dell’artista: “Dall’associazione Senza Nodi la richiesta è stata soltanto quella di utilizzare i colori simbolo della loro associazione, il blu ed il giallo e da qui sono partita. Il monile realizzato esclusivamente per lei da ‘Preziosi curiosi’ gioielli artigianali, nel segno dell’associazione Senza Nodi, è una collana che ho pensato con i colori dell’associazione ma che descrive la donna a cui bisogna consegnarla. Le pietre naturali gialle trasmettono sole, calore, pace e bontà anche perché come si credeva nell’antica Cina il gioiello era considerato un presagio di gioia, amore ed eventi felici. Il giallo è legato al blu Agata il colore del cielo, dell’acqua e dell’oceano che si fonde al calore del sole. Ovviamente l’accenno nella parure del bianco con le perle di Murano, staccano le due principali tonalità alleggerendo la composizione. L’ anima della collana è in ottone fatto interamente a mano con tecnica ad orefice».

Marina Galati, la Co-fondatrice di progetto Sud

«Marina Galati vive nella Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme di cui è co-fondatrice e direttrice. Da più di trentacinque anni coordina e sviluppa interventi di lavoro sociale e di comunità, interventi sull’apprendimento e cambiamento organizzativo e sulla democrazia organizzativa, progetti contro la discriminazione e sui diritti umani con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili. Ha insegnato, come docente a contratto, per undici anni all’Università della Calabria presso la facoltà di sociologia: organizzazione dei servizi sociali, organizzazioni delle aziende no profit, introduzioni ai metodi del lavoro sociale. Ha conoscenze e competenze professionali sulle tematiche del terzo settore, ricoprendo ruoli e anche rappresentanza legale in diverse organizzazioni (cooperative sociali, impresa sociale, ecc.). Ha esperienze di volontariato in paesi a rischio povertà. Attualmente è vice presidente nazionale del Cnca-Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza. In Banca Etica ha ricoperto diversi ruoli da coordinatrice del git a referente per l’area sud, è stata componente del Comitato Etico, ricoprendone anche il ruolo di Presidente».

La Comunità Progetto Sud

 «Nasce nel 1976 come gruppo autogestito, di convivenza tra persone con disabilità e non, con gli intenti di fare comunità e di costruire alternative vivibili alle forme di istituzionalizzazione e di emarginazione esistenti. Attualmente è un gruppo di gruppi e di retifavorisce la diffusione di politiche di inclusione e integrazione tra soggetti differenti; cura la tutela dei diritti di cittadinanza; sollecita esperienze di vita solidale; sperimenta servizi innovativi; realizza progetti di economia sociale, di contrasto alle mafie e di promozione della giustizia. Radicata nel contesto calabrese coopera con molteplici realtà italiane e straniere al fine di potenziare il protagonismo e le soggettualità dei variegati mondi vitali della società e in particolare accompagna percorsi di empowerment di persone e gruppi vulnerabilie».

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