CATANZARO Partite a scacchi all’ombra di Palazzo De Nobili. le trattative per le elezioni comunali di Catanzaro proseguono molto nell’ombra e poco alla luce del sole ma procedono ancora sostanzialmente a tentoni, soprattutto nel centrodestra mentre il centrosinistra starebbe registrando un’accelerazione. Le candidature a sindaco finora in campo, con la loro matrice dichiaratamente civica – chi più chi meno – in realtà hanno finito con l’ingessare i grandi partiti e le due coalizioni, mettendone a nudo limiti e fibrillazioni.
Soprattutto nel campo del centrodestra, il campo storicamente più forte a Catanzaro ma mai come in questa occasione diviso e litigioso. L’ultima interpartitica, tenuta una decina di giorni fa, si era chiusa con un documento finalizzato a scongiurare la spaccatura sempre più verticale all’interno dello schieramento, attivando un tavolo permanente che in realtà tutto si sta rivelando tranne che permanente. Nessuna riunione ufficiale è stata convocata in questi ultimi giorni, piuttosto si parla di incontri riservati e ristretti, che – si fa intendere da accreditate fonti della coalizione – sarebbero di fatto ispirati dal rinnovato asse tra il coordinatore provinciale Forza Italia, Mimmo Tallini, e il sindaco uscente Sergio Abramo. Il nome più “gettonato” quale papabile candidato sindaco – come riferito giorni fa da dal Corriere della Calabria – resterebbe quello dell’avvocato Valerio Zimatore, uno dei legali di Tallini, anche se più di un big del centrodestra si sta affrettando in queste ore a dire che è un nome finora mai arrivato ufficialmente al tavolo delle trattative, mentre invece l’opzione Antonello Talerico, candidato sindaco civico, continuerebbe a incontrare ancora vari veti (inscalfibile quello del coordinatore regionale forzista Giuseppe Mangiavalori). Ma nella coalizione c’è aria di smottamenti e di scissioni da parte di alcune forze che non vedrebbero più di buon occhio la “regia” di Tallini e di Abramo: l’area centrista espressa dall’Udc, a quanto sembra anche l’ex area che faceva riferimento a Piero Aiello e Baldo Esposito e altre sigle civiche sarebbero sul punto di staccarsi dall’alveo del centrodestra per convogliare su Valerio Donato, candidato sindaco iscritto al Pd ma ormai lontano anni luce dal Pd. «La verità è che siamo completamente fermi», confida un “colonnello” del centrodestra catanzarese confermando l’impasse dello schieramento. Mentre c’è anche chi aspetta un segnale da Roma, anche se a Roma il centrodestra oggi è messo persino peggio che a Catanzaro.
Un po’ meglio sembra sia messo invece il centrosinistra. È vero che l’area esprime tre candidati sindaco – Aldo Casalinuovo, lo stesso Valerio Donato e il leader di Cambiavento Nicola Fiorita – ma in queste ultime ore il quadro si starebbe progressivamente diradando, perché in casa Pd l’elaborazione del dossier Catanzaro sarebbe arrivata a un punto ora avanzato. Considerato che Donato di fatto non sarebbe più da annoverare nella corsa, perché la corsa Donato ha deciso di farla autonomamente e quasi a prescindere dal Pd e dal centrosinistra, tra le altre due opzioni l’orientamento dei democrat, soprattutto dei democrat del Nazareno, si starebbe indirizzando su Fiorita, soprattutto perché su Fiorita è già posizionato anche il Movimento 5 Stelle e quindi ci sarebbe anche una logica nazionale a fondamento di questa scelta. Sarebbero sempre più flebili altri percorsi tipo primarie o cose simili. Ovviamente sul piano dell’ufficialità ancora ci sarà da attendere, ma fonti democrat riferiscono che a giorni scenderà in Calabria il responsabile nazionale degli enti locali del Pd Francesco Boccia, che continua a tenere i contatti con il segretario regionale Nicola Irto e il territorio ed è incaricato insieme a Irto ad apporre il sigillo sulla pratica Catanzaro. (a. c.)
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