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Il diario della guerra in Ucraina

Ingresso di Kiev nell’Ue, Macron frena. Cia: a rischio uso di armi chimiche

Il premier francese: «Non vedo una tregua a breve». Falliti i colloqui in Turchia. Putin: «Sanzioni alla base della crisi energetica»

Pubblicato il: 10/03/2022 – 20:27
Ingresso di Kiev nell’Ue, Macron frena. Cia: a rischio uso di armi chimiche

KIEV Al quindicesimo giorno dall’invasione dell’Ucraina non si sono registrati passi in avanti nelle trattative di pace. I colloqui molto attesi tra i ministri degli esteri russo Serghei Lavrov e quello ucraino Dmytro Kuleba che si sono svolti in Turchia non hanno sortito gli effetti sperati. «Non abbiamo fatto progressi sul cessate il fuoco», ha detto Kuleba al termine dell’incontro durato circa 2 ore con il suo omologo, ribadendo di aver fatto il possibile per «trovare una soluzione diplomatica. Sono pronto a un nuovo incontro con Lavrov».
Era la prima volta che al tavolo si erano seduti alti esponenti dei due governi in conflitto, sotto l’egida e la mediazione del premier Erdogan.
L’incontro si è svolto nell’hotel Regnum Carya di Antalya e vi ha partecipato anche il capo della diplomazia di Ankara Mevlut Cavusoglu. Dopo il vertice si sono svolte conferenze stampa separate da parte di Kuleba e Lavrov.
Un vertice su cui molti osservatori riponevano molte speranze per l’alto profilo delle figure impegnate nel confronto e che potrebbe spianare la strada a nuovi colloqui direttamente tra i leader dell’Ucraina e della Russia.  «Il nostro obiettivo principale è riunire i tre leader», ha affermato il ministro turco Cavusoglu al quotidiano turco Hurriyet.

Lavrov: «Putin pronto ad incontrare Zelensky»

«Il presidente Putin non ha mai negato contatti» ma il governo ucraino «continua a sostituire il vero problema con effetti speciali. Ci sono tante iniziative del governo ucraino ma sono effetti speciali. Putin non rifiuta un incontro tra presidenti ma bisogna fare prima tutto un lavoro preparatorio. L’Ucraina ci ha detto che ci darà risposte concrete, noi attendiamo». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghey Lavrov nel corso della conferenza stampa al termine dei colloqui.
«Le armi fornite dall’Occidente all’Ucraina potrebbero spargersi attraverso l’Europa», ha detto ancora il ministro degli Esteri russo Lavrov definendole «pericolose». «Vogliamo che l’Ucraina sia neutrale», ha aggiunto Lavrov.
«Siamo per la soluzione dei problemi ma abbiamo avuto la conferma che non abbiamo alternative».

«Uccisi 71 bimbi e 100 feriti»

Intanto sono proseguiti anche nella notte pesanti bombardamenti su diverse città ucraine. A Mariupol, città sotto attacco ormai da giorni, si è registrato un ennesimo episodio drammatico. Tre persone tra cui una bimba sono rimaste uccise nel corso dell’attacco delle forze russe all’ospedale di Maiupol.
Ed il governo ucraino ha aggiornato il numero delle vittime subite: nei bombardamenti russi sarebbero rimasti uccisi 71 bambini e più di 100 sarebbero rimasti feriti nei primi 15 giorni di guerra. Sull’attacco all’ospedale di Mariupol in cui sono morte 3 persone il Cremlino dice che esaminerà l’avvenimento.
Mentre per l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) sarebbero oltre 2,3 milioni i rifugiati dall’inizio del conflitto in Ucraina. L’agenzia ha aggiunto che 112mila di coloro che sono fuggiti sono cittadini di altri Paesi.
E la Russia per la prima volta ha ammesso di aver utilizzato armi sofisticate contro l’Ucraina. In particolare è stato il ministro della Difesa russo ad ammettere l’utilizzo del lanciarazzi TOS-1A: uno strumento che viene armato con missili termobarici.

Accuse reciproche sull’uso di armi chimiche

Ma Mosca accusa nuovamente gli Stati Uniti di finanziare la ricerca sullo sviluppo di armi biologiche in Ucraina. Accuse rimandate al mittente dagli statunitensi definendole «assurde» e «un ovvio stratagemma» per cercare di giustificare ulteriori future aggressioni. «Abbiamo preso nota delle false affermazioni della Russia sui presunti laboratori di armi biologiche degli Stati Uniti e sullo sviluppo di armi chimiche in Ucraina. Abbiamo anche visto funzionari cinesi fare eco a queste teorie cospirative», ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki il quale ha proseguito dicendo che le accuse sono «un’evidente manovra della Russia per cercare di giustificare il suo ulteriore attacco premeditato, non provocato e ingiustificato all’Ucraina».
«Ora che la Russia ha fatto queste false affermazioni, e la Cina ha apparentemente appoggiato questa propaganda, dovremmo essere tutti in allerta rispetto all’uso di armi chimiche da parte della Russia o aspettarci che Mosca le usi per creare un pretesto, è uno schema chiaro», ha aggiunto.

Putin attacca nuovamente l’Occidente: «Sanzioni illegittime»

«Troveremo una soluzione a tutti i problemi insieme ai nostri partner che non riconoscono le sanzioni» ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass, addossando all’Occidente la responsabilità della crisi ucraina.
Secondo il premier russo, «le sanzioni alla Russia potrebbero provocare un ulteriore aumento dei prezzi alimentari a livello mondiale». «La Russia e la Bielorussia – ha sottolineato il leader del Cremlino – sono tra i più grandi fornitori di fertilizzanti minerali nei mercati mondiali. Se continuano a creare problemi con i finanziamenti, le assicurazioni, la logistica, la consegna dei nostri prodotti, allora i prezzi, che sono già esorbitanti, cresceranno ancora».  
«La Russia – ha poi sostenuto Putin – sta mantenendo tutti i suoi impegni relativi alle esportazioni energetiche, comprese quelle attraverso l’Ucraina». E ritornando sul tema dell’aumento dei prezzi dell’energia Putin ha detto: «È necessario agire in modo deciso nei confronti delle compagnie straniere che stanno interrompendo le loro operazioni in Russia, ci sono soluzioni legali al riguardo».

Macron: «Un Paese in guerra non può entrare in Ue»

«Sono realista: non vedo una soluzione diplomatica nelle prossime ore». Il presidente francese, Emmanuel Macron, al suo arrivo al vertice Ue di Versailles ha aggiunto che «dobbiamo continuare ad impegnarci e a dialogare per arrivare a questa soluzione. Dobbiamo ottenere il cessato il fuoco e la fine della guerra, per proteggere gli ucraini e l’Europa». Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, a Versailles dove si svolge il vertice tra i leader Ue dedicato alla guerra in Ucraina. Macron ha anche definito l’attacco all’ospedale di Mariupol un «atto di guerra indegno e illegale. Siamo tutti sconvolti dalle immagini, in pieno centro città è stata bombardata una maternità. Donne e bambini sono stati di nuovo vittime, armi profondamente letali sono state usate senza discernimento».
«Tre Paesi hanno fatto domanda formale» di adesione all’Ue, «Ucraina, Georgia e Moldavia». Questa sera a Versailles «avremo una discussione, una discussione importante, perché bisogna inviare un segnale forte agli ucraini. Dall’altra parte, dobbiamo far aderire un Paese in guerra? Credo di no». «Dobbiamo chiudere la porta e dire “giammai”? Sarebbe ingiusto – aggiunge Macron – possiamo dimenticare gli equilibri della regione? Bisogna fare attenzione. La Moldavia è molto fragile: è dipendente dal gas russo, c’è la Transnistria, con dei combattenti, ci sono decine di migliaia di rifugiati. Non possiamo abbandonarla nel suo cammino. E bisogna fare attenzione ai Balcani Occidentali. Bisogna mandare un segnale».

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