COSENZA Tredici persone erano finite sotto inchiesta con l’accusa di aver ottenuto finanziamenti, in modo particolare da Invitalia e Fincalabra, per destinarli a fini totalmente diversi da quelli per i quali dovevano essere utilizzati. Al centro dell’indagine le attività svolte da una società di consulenza finanziaria che avrebbe partecipato ai bandi di finanziamento sfruttando la complicità delle aziende e attività commerciali riconducibili agli indagati, in alcune ipotesi, le ditte sarebbero state create ad arte. I finanzieri del comando provinciale di Cosenza, nel fascicolo d’indagine, avevano annotato tutta una serie di movimenti economici riconducibili agli indagati, accusati a vario titolo di malversazione a danno dello Stato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Questa mattina, il gup del tribunale di Cosenza, Claudia Pingitore, ha rinviato a giudizio dieci persone. Si tratta di Domenico Sanna, Mario Sirangelo (difeso dall’avvocato Fabio Parise e prosciolto dalle accuse legate al capo 1 e 2), Alfonso Licata (difeso dall’avvocato Gianpiero Calabrese), Stefano Rizzo (difeso dall’avvocato Marco Bianco), Placido Cariello (difeso dall’avvocato Giuseppe Bruno), Agostino Briguori (difeso dall’avvocato Marcello Manna), Olivia Greco (difeso dall’avvocato Marcello Manna), Andrea Mazzei (difeso dall’avvocato Paolo Pisani e prosciolto dalle accuse legate al capo 1 e 2), Mattia Ricoso (difeso dall’avvocato Carmine Curatolo) e Massimiliano Famoso (difeso dall’avvocato Marco Bottaro). Esce dal processo perché assolto da tutte le accuse l’imprenditore Carmine Stavale (difeso dall’avvocato Francesco Boccia). Il processo inizierà a settembre 2022. (f.b.)
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