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diario di guerra

Ucraina, ultimatum russo: «I militari lascino Mariupol»

Migliaia di cittadini sarebbero stati «deportati» in remote località. Zelensky: «I crimini di guerra russi a passeranno alla storia»

Pubblicato il: 21/03/2022 – 0:13
Ucraina, ultimatum russo: «I militari lascino Mariupol»

ROMA Le esplosioni avvenute in serata sulla città hanno colpito alcuni edifici residenziali e un centro commerciale del quartiere Podilsk. Lo ha confermato su Telegram il sindaco Vitaliy Klitschko mentre il Kyiv Independent postava il video delle telecamere di sicurezza del parcheggio del centro commerciale Retroville che hanno ripreso l’esplosione in diretta. Le immagini mostrano lo scoppio, le fiamme e i detriti che volano.
Intanto la Russia lancia un ultimatum «a tutte le formazioni militari ucraine a lasciare Mariupol domani, senza armi e munizioni». Lo ha detto il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo Mikhail Mizintsev, citato da Interfax. «La procedura per lasciare la città è organizzata come segue. Tra le 10 e mezzogiorno di domani, tutte le formazioni militari ucraine e i mercenari stranieri senza eccezioni, senza armi e munizioni, devono uscire utilizzando il percorso concordato con l’Ucraina», ha detto Mizintsev in un briefing, riferendosi al piano proposto dalla Russia. «Russia e Ucraina hanno approvato un percorso per l’evacuazione dei cittadini da Mariupol verso un territorio controllato da Kiev. Mosca suggerisce di dichiarare un cessate il fuoco temporaneo dalle 9.30 ora di Mosca di lunedì».
«La Russia apre corridoi umanitari da Mariupol verso est e in coordinamento con la parte ucraina verso ovest alle 10 di domani – ha detto Mizintsev – il via al cessate il fuoco da parte di entrambe le parti è segnato dall’alzarsi di bandiere: rosso da parte russa e bianco da parte ucraina. La Russia aspetta da Kiev una risposta alle misure proposte sull’evacuazione dei civili da Mariupol entro le 5.00 ora di Mosca (le 3.00 ora italiana) di domani», ha aggiunto Mikhail Mizintsev. «Chiediamo alle autorità di Kiev di tornare in sé e fare marcia indietro rispetto alle istruzioni precedenti che obbligano i combattenti a sacrificarsi e diventare “i martiri di Mariupol” – ha proseguito – Inoltre, insistiamo con la richiesta di una risposta scritta ufficiale da parte ucraina entro le 5:00 per salvare i residenti di Mariupol e le infrastrutture della città».
Mentre si continua a tentare la difficile via dei negoziati – con i colloqui tra Mosca e Kiev che riprendono domani e la Turchia che annuncia un accordo vicino – si è continuato a combattere su più fronti, con distruzioni e perdite di civili e militari, nel venticinquesimo giorno della guerra scatenata dalla Russia ai confini dell’Ue e della Nato. E giungono dal fronte accuse terribili: la vicepremier ucraina e alcune parlamentari affermano che le forze russe stanno aggredendo, stuprando e anche impiccando molte donne che non riescono a fuggire dalla loro brutale invasione. Alcune, per la disperazione, vengono spinte al suicidio.

La via diplomatica

La Turchia ha assicurato che la Russia e l’Ucraina hanno compiuto progressi nei negoziati per porre fine all’invasione e sono vicine ad un accordo. «Certo, non è facile arrivare a un’intesa mentre la guerra è in corso, i civili vengono uccisi, ma vorremmo dire che lo slancio negoziale sta progredendo», ha detto il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu. Russi e ucraini riprendono i colloqui lunedì con un incontro online. Il presidente ucraino Zelensky in un’intervista alla Cnn ha detto: «Se questi tentativi falliscono, allora vuol dire che è la terza guerra mondiale».
È escluso che Joe Biden vada in Ucraina questa settimana quando sarà a Bruxelles per il vertice Nato e il Consiglio europeo, così come l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield ha escluso che gli Stati Uniti partecipino ad un eventuale missione di peacekeeping.

Zelensky alla Knesset

I russi «stanno utilizzando di nuovo queste parole, “la soluzione finale”, in relazione a noi, alla nazione ucraina, è stato detto in un incontro a Mosca». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un intervento alla Knesset, il Parlamento israeliano. Esortando Israele ad aiutare la resistenza del popolo ucraino contro l’esercito russo.
A non tutti i deputati israeliani è piaciuto il discorso di Zelensky nella parte in cui ha equiparato la guerra in Ucraina con la Shoah. «Ammiro Zelensky e sostengo il popolo ucraino – ha scritto su twitter il ministro delle comunicazioni Yoaz Hendel – con il cuore e con i fatti ma la terribile storia della Shoah non può essere riscritta. “La guerra è tremenda – ha aggiunto – ma le comparazioni con gli orrori della Shoah e la soluzione finale è oltraggioso». Secondo media altri ministri hanno definito il paragone “oltraggioso”.

La guerra continua

Le truppe russe hanno lanciato un attacco aereo sul villaggio di Zabuyannia, nella regione di Kiev. Lo ha reso noto la Polizia, secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda. La Russia ha attaccato una scuola a Mariupol dove avevano trovato rifugio circa 400 persone. Lo scrivono Bbc e Sky News citando un post su Telegram delle autorità municipali di Mariupol. L’edificio sarebbe stato distrutto e sotto le macerie resterebbero donne, bambini e anziani. La Bbc specifica, tuttavia, che le informazioni non sono state verificate indipendentemente.
Sempre a Mariupol, secondo quanto riferito dal reggimento Azov, è stata colpita da armi pesanti sparate da quattro navi della Marina russa. Le forze armate russe, intanto, hanno affermato di aver sferrato un attacco contro una base militare nella regione di Zhytomyr dove si addestravano mercenari stranieri.
Notizie drammatiche giungono anche da altre città ucraine: 71 bambini sono stati fatti evacuare verso destinazioni estere dall’orfanotrofio di Sumy. Il sindaco Dmytro Zhyvytskyi ha affermato che i bimbi, molti dei quali affetti da problemi di salute, si sono dovuti rifugiare negli scantinati per due settimane prima di poter essere fatti partire. Un gruppo di 19 bambini e adolescenti tra i 4 e i 17 anni per lo più orfani – ricoverati per malattie polmonari prima dello scoppio dell’offensiva russa – sarebbe invece bloccato in un ospedale di Mariupol.

Le accuse di «deportazioni e stupri»

Dalla città di Mariupol sotto assedio il sindaco ha parlato di migliaia di residenti «deportati» in remote città della Russia, «come fecero i nazisti durante la Seconda guerra mondiale».
La vicepremier ucraina Olha Stefanishyna ha ribadito le accuse di genocidio contro la Russia, ma ha accusato inoltre che donne ucraine sono state stuprate e uccise dai soldati russi. E una denuncia sugli stupri viene fatta anche da alcune deputate parlamentari ucraine affidata a giornalisti a Londra in occasione di una loro visita a Westminster e di cui dà conto il Daily Mail.

Almeno 900 civili uccisi

Dall’inizio della guerra almeno 902 civili sono stati uccisi e 1.459 feriti in Ucraina, per lo più vittime dei bombardamenti e degli attacchi missilistici. Lo ha riferito oggi l’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr), come riporta il Guardian. Si ritiene che il bilancio effettivo sia considerevolmente più alto poiché l’ufficio dell’Onu, che ha un ampio team di monitoraggio nel paese, non è ancora stato in grado di ricevere o verificare i rapporti sulle vittime da diverse città gravemente colpite, tra cui Mariupol. «Sono 115 i bambini morti in Ucraina fino ad ora», ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Dieci milioni via da casa, allarme tratta per donne e bambini

Gli uomini al fronte, le donne e i bambini ai confini del Paese in cerca di fuga. E su queste masse fragili in cerca di un tetto sicuro – l’Onu calcola 10 milioni di sfollati dalle proprie case – si allunga ora l’ombra degli sfruttatori a caccia di “merce umana” da avviare alla tratta e alla prostituzione. Un allarme lanciato già dall’Unicef, e che ha trovato conferma nelle ultime ore anche nell’attenzione particolare che è stata rivolta al tema dal Vaticano.

I rapporti Italia-Ucraina

«Siamo in contatto permanente con il governo italiano a tutti i livelli. Io so personalmente quanto nel Parlamento italiano si sta lavorando per noi e questo rappresenta una svolta nei nostri rapporti bilaterali. L’Italia ha messo da parte ogni, per così dire, romanticismo nei confronti della Russia. Non è mai stata così tanto al nostro fianco», ha detto, rispondendo all’Ansa, la vicepremier dell’Ucraina con delega ai Rapporto con Ue e Nato, Olga Stefanishyna. Martedì è previsto l’intervento del premier ucraino Zelensky in videocollegamento con il Parlamento italiano riunito alla Camera.
«Come sapete i negoziati sono in corso ma prima bisogna lavorare a tregue umanitarie localizzate sul campo e per farlo domani l’Italia chiederà all’Ue di stabilire un tavolo permanente con l’Unhcr e la Croce rossa per creare i presupposti per tregue localizzate. Non abbiamo tempo aspettare l’accordo di pace». Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a ‘Che tempo che fa’ su Rai 3 parlando della guerra in Ucraina.

La posizione della Cina

Continua a non schierarsi apertamente invece la Cina. Il ministro degli Esteri, Wang Yi, ha affermato che «il tempo dimostrerà che la posizione» di Pechino «è dalla parte giusta della storia» sulla guerra in Ucraina. «La Cina continuerà a formulare giudizi indipendenti basati sul merito della questione e in un atteggiamento obiettivo ed equo. Non accetteremo mai alcuna coercizione e pressione esterna e ci opponiamo anche a qualsiasi accusa e sospetto infondati contro» il nostro Paese, ha detto il ministro cinese.
La Cina non sta inviando «armi e munizioni a nessuna delle parti in guerra». Lo ha detto in un’intervista alla Cbs l’ambasciatore cinese negli Stati Uniti Qin Gang parlando di «disinformazione sull’aiuto militare di Pechino a Mosca». La Cina, ha detto, «farà di tutto per favorire una de-escalation in Ucraina» e il «suo rapporto con la Russia non è un problema. Siamo parte della soluzione, non del problema», ha sottolineato l’inviato di Pechino.

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