Savaglio (Unicost): «Notizie preoccupanti sulla riforma del Csm»
La giudice del Tribunale di Cosenza: «Sarebbe un grave passo indietro. La mobilitazione sarà necessaria»

CATANZARO «Se davvero dovessero essere approvati provvedimenti distonici con i principi costituzionali, come il fascicolo della performance e la modifica dell’articolo 2 della legge delle guarentigie, sarebbe un grave passo indietro dell’ordinamento democratico, che il Paese non può permettersi. Di fronte a simili prospettive, la magistratura non potrà rimanere di certo in silenzio e la mobilitazione, che si auspica unitaria, sarà necessaria». Lo afferma a proposito della riforma del Csm Mariarosaria Savaglio, Segretaria di Unicost, la corrente di centro delle toghe, e giudice nella sezione fallimentare del Tribunale di Cosenza.
«Quello che si apprende dalle notizie di stampa circa l’accordo raggiunto dalla maggioranza di governo sulla riforma della giustizia è molto preoccupante – afferma -. Si sta disegnando un magistrato pavido e burocrate e una giustizia di tipo difensivo, che pregiudicherà la tutela dei diritti dei cittadini».
Savaglio evidenzia che Unicost aveva già in precedenza «ventilato forme di protesta» di fronte a una riforma, che «per come inizialmente prospettata, rischiava di costituire un vulnus ai principi costituzionali di autonomia e indipendenza». E ricorda che «il principio costituzionale della magistratura come potere diffuso si e’ affermato anche grazie alla battaglie condotte dalla magistratura stessa negli anni 70 e 80». Da qualche tempo invece «lentamente, ma inesorabilmente, a partire dalla riforma dell’ordinamento giudiziario del 2006 passando dalla gerarchizzazione delle Procure, ci si e’ mossi in un’ottica involutiva rispetto a faticose conquiste volte a garantire la parità dei cittadini di fronte alla legge e a superare l’idea dell’esistenza di una “bassa” e di una “alta” magistratura».