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Rinascita Scott, il caso Mocambo e i festeggiamenti con la sciabola

In aula il caso del locale di Pizzo che coinvolge Callipo. I soci occulti, le autorizzazioni revocate e poi riconcesse e i passaggi di proprietà

Pubblicato il: 14/04/2022 – 7:16
di Alessia Truzzolillo
Rinascita Scott, il caso Mocambo e i festeggiamenti con la sciabola

CATANZARO Il 12 settembre 2017 l’ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo e Francesco Isolabella stanno festeggiando. Callipo chiama il fratello Armando che si trova a Vibo.
Gianluca Callipo: «Armanduzzo?»
Armando Callipo: «Sindaco nostro, buonasera»
Gianluca Callipo: «Dove sei?»
Armando Callipo: «A Vibo. Ora hai il locale e devo fare l’evento»
Gianluca Callipo: «Io sono con Franco Isolabella che stiamo festeggiando a prosecco»
Armando Callipo: «Ah, ti vuole ubriaca Franco ora»
Gianluca Callipo: «Ha tagliato una bottiglia con la sciabola»

La vicenda del Mocambo

Il locale al quale fa riferimento il fratello di Gianluca Callipo è il Mocambo, situato a Pizzo. E proprio il 12 settembre 2017 il Mocambo era stato acquisito dalla società Cts che vede il primo cittadino di Pizzo quale socio.
A festeggiare sono colui che ha acquisito tramite procedura fallimentare e colui che ha “ceduto”. Sulla vicenda ha testimoniato, nel corso del processo con rito ordinario, il vice brigadiere Gianfranco Genovese del nucleo investigativo di Vibo Valentia, rispondendo alle domande del pm Antonio De Bernardo.
Su questo locale, sui suoi soci – palesi e occulti – sulle autorizzazioni revocate e poi riconcesse, e sui passaggi di proprietà, si dipana un’indagine dei carabinieri di Vibo che è confluita nel procedimento “Rinascita Scott” e che costituisce il capo di imputazione di abuso d’ufficio aggravato che vede coinvolti l’ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo; l’ex capo dei vigili urbani Enrico Caria; l’ex assessore ai servizi sociali e all’urbanistica di Pizzo Maria Alfonsina Stuppia; l’ex assessore ai servizi sociali e all’urbanistica Pasquale Marino; l’amministratore unico della Cts Maurizio Fiumara (assolto nel processo Rinascita con rito abbreviato); Daniele Pulitano accusato anche di concorso eterno, considerato il tramite con i vertici dell’organizzazione criminale operante in Pizzo (in particolare, famiglia Mazzotta) e San Gregorio d’Ippona (famiglia Razionale-Gasparro); Francesco Isolabella, rappresentate legale della società Futura Unipersonale srl che gestiva il Mocambo; i boss di San Gregorio d’Ippona Saverio Razionale e Gregorio Gasparro (condannato a 16 anni in abbreviato ma assolto per questo capo di imputazione), considerati soci occulti della società Futura.
Due sono i momenti di questo abuso.
Il 19 giugno 2015 un’ordinanza dell’ufficio urbanistico del comune di Pizzo revocava l’agibilità dei locali del Mocambo per mancanza di regolare allaccio alla rete fognaria. I pubblici amministratori, imputati in Rinascita, avrebbero, però, omesso di compiere qualsiasi atto amministrativo per eseguire l’ordinanza. Non solo.
Sono anche intervenuti perché venisse revocato il provvedimento del 26 giugno 2017 che revocava alla società Futura l’autorizzazione di somministrazione di alimenti e bevande e l’autorizzazione di affittacamere riguardo al Mocambo.
Precisamente, secondo l’accusa, il 29 giugno 2017, il capo dei vigili Caria ha sospeso la revoca dell’autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande.
Il 27 luglio 2017, l’assessore Stuppia, ha sospeso la revoca dell’autorizzazione dell’agibilità.
In pratica, secondo l’accusa, l’agire omissivo di Callipo e Marino, e l’agire omissivo e attivo di Caria e Stuppia consentivano, di fatto, a Isolabella, Razionale e Gasparro di mantenere la gestione dell’attività ristorativa “Mocambo”.
In seguito, il 12 settembre 2017, Callipo e Fiumara, tramite la società Cts acquisivano il locale, mediate procedura fallimentare. L’ex sindaco si sarebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale in conflitto di interessi, ed in violazione del dovere del astensione che avrebbe dovuto invece mantenere. 

Tornano alimenti e bevande al Mocambo

Il 29 giugno 2017 Callipo, spiga Genovese, chiama Daniele Pulitano.
Callipo: «Avete visto che il caro Daniele ha risolto tutto»
Pulitano: «Si impegna, si impegna, questo ragazzo, è efficiente»
Callipo: «Se l’era presa di punta. Erano due giorni che stava tirando per questa cosa»
Pulitano: «Mannaia, l’ho visto ieri sera. Ma guarda, io gli ho fatto i complimenti. A prescindere che non è che… è personale. Quindi mi è più vicino. Gli ho detto: “Se tu operi così sei una grande forza per Gianluca! […] Ma sai… sai quanti calci nel c**o ti toglie questo nel paese?»
Quello stesso giorno il sindaco di Pizzo chiama Carmelita Isolabella, madre di Daniele Pulitano e sorella di Francesco Isolabella.
Si chiamano per nome e Callipo chiede: «Siete più tranquilla ora?». Poi aggiunge: «Caria l’ha fatta». Secondo le indagini quel giorno Enrico Caria aveva sospeso la revoca dell’autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande per il Mocambo.

Torna l’agibilità

Il 26 luglio 2017 l’assessore Marino chiama il sindaco. Parlano di un documento che l’assessore Stuppia deve firmare.
Marino:«…perciò decadono domani, non oggi… Ora che succede? La Stuppia che ha quell’atto urgente, no?»
Callipo: «Uhm Uhm»
Marino: «Mi capisci? Oggi pomeriggio deve venire perché lei ha visto tutto. Ed è tutto a posto perché se non firma oggi domani succede l’ambaradam».
Callipo: «Uhm Uhm»
Marino: «A me ha detto che viene pomeriggio ma una cosa sei tu, una cosa sono io. Tu sei il sindaco».
Il giorno dopo Callipo chiama Francesco Isolabella. È il giorno in cui il locale, con un atto formato da Stuppia, ha riottenuto l’agibilità.
Isolabella: «Ha firmato finalmente»
Callipo: «Eh lo so, lo so»
Isolabella: «Lo sai sì? Però era giusto che io ti chiamassi, hai capito? Sei contento?».
Infine i festeggiamenti il 12 settembre 2017, con il prosecco e con la sciabola. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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