CATANZARO Come la tela di Penelope: di notte si strappa quello che viene cucito di giorno. Di nuovo in fibrillazione la coalizione che sostiene il candidato sindaco di Catanzaro Valerio Donato: il documento unitario prodotto due giorni fa e sottoscritto da una dozzina di sigle tra le quali quelle riconducibili al plenipotenziario della Lega Filippo Mancuso e a Forza Italia sembra in queste ultime ore diventato molto meno unitario. La tensione scatenata dalle dichiarazioni dello stesso Donato – «non salirei sul palco con Salvini», ha detto più o meno testualmente Donato – non sarebbe infatti del tutto rientrata nonostante la quasi immediata correzione di tiro dello stesso candidato sindaco, anzi a quanto fanno intendere fonti del Carroccio Salvini sarebbe ancora piuttosto irritato. In più, da Roma, sia pure con gravissimo ritardo i leader dei partiti di centrodestra adesso starebbero trasmettendo, nelle periferie nelle quali si voterà alle Comunali, quindi anche a Catanzaro, il messaggio per cui ancora il tavolo nazionale della coalizione deve approfondire le singole questioni – potrebbe farlo tra domani e mercoledì – e starebbero invitando i “colonnelli” locali a non fare scelte conclusive “in nome e per conto di” fino a quando non sarà certificata definitivamente l’impraticabilità del campo nel centrodestra, se mai sarà certificata. Tradotto in termini più stringenti, anche a Catanzaro starebbe riprendendo quota la possibilità che il centrodestra alla fine si orienti su un candidato espressione diretta dello schieramento classicamente inteso, distaccandosi dalla coalizione Donato, che nasce con un taglio preminentemente civico.
Questo scenario, unitamente a qualche “incomprensione” con Donato sui criteri delle candidature, in particolare di consiglieri e assessori uscenti, e sui futuri assetti in Giunta avrebbe indotto il Carroccio e il suo leader sul territorio, Mancuso, a mettere in discussione il documento che pure aveva sottoscritto con le sigle a lui riconducibili, “Prima l’Italia” e “Alleanza per Catanzaro”. In più, non mancano divisioni anche all’interno di altre forze del centrodestra come l’Udc. Un quadro dunque magmatico, che però adesso getterebbe un fascio di luce diversa sulla scelta di Fratelli d’Italia di puntare, al momento, a Catanzaro, su una corsa in autonomia con un proprio big candidato. Perché in effetti – riferiscono vari osservatori politici – con il sostegno a Donato in bilico (anche se Forza Italia al momento starebbe tenendo il punto sul prof dell’Umg) – alla fine, se a Roma si trova la quadra, il centrodestra la convergenza la potrebbe trovare proprio sul candidato meloniano (gli alleati – va detto – gradirebbero comunque Wanda Ferro più che Filippo Pietropaolo). Insomma, le trattative per le Comunali di Catanzaro sono nel “frullatore”, per usare una metafora anche abusata ma sicuramente calzante. Per sapere come finirà tuttavia potrebbe essere questione non necessariamente lunga. (a. c.)
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