LAMEZIA TERME A giugno si voterà anche a Pizzo Calabro, comune reduce da uno scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. La partita si giocherà a tre con i candidati sindaco Francesco Muzzopappa, Sergio Pititto ed Emilio De Pasquale.
Il confronto andato in onda ieri sera su L’altro Corriere Tv ha puntato i riflettori sulle prossime amministrative e sulla campagna elettorale. Assente De Pasquale per impegni sopraggiunti, Pititto e Muzzupappa, ospiti di Ugo Floro, hanno rivelato aspirazioni, idee, motivazioni, non disdegnando qualche tono polemico sui “colori” politici delle loro liste. Formazioni che dovranno rappresentare il primo vero argine ai tentativi di infiltrazione mafiosa.
«Mi affaccio a questa mia prima esperienza politica – ha esordito Pititto – con l’animo giusto e col bagaglio da sindacalista. Dalla Cisl ho mutuato due slogan: esserci per cambiare e aggregare per costruire».
«Sono già stato presidente del Consiglio comunale di Filandari – ha detto Muzzopappa – da cui ho rassegnato le dimissioni nei giorni scorsi, per presentarmi a questa nuova sfida in cui la politica non deve essere la nostra professione».
«Abbiamo una grande voglia di cambiamento – ha sottolineato Pititto – guardando al futuro e non al passato. La mia è una squadra pragmatica che si pone l’obiettivo di far tornare la democrazia nella comunità: vogliamo creare dei solchi e dentro questi piantare esempi. Abbiamo preparato un decalogo per i candidati che prevede anche come chiedere il consenso. Puntiamo ad amministrare per la comunità, contaminati dalla positività, scrollandoci di dosso scorie, se ci sono state o se ci sono. La casa comunale non può essere abitata dal malaffare ma dall’attività amministrativa nell’interesse della città».
«La nostra lista – ha evidenziato Muzzopappa – lancia un messaggio chiaro già col nome, “Città libera”, come se volessimo ripulire quello che è accaduto. La mia squadra non ha timore di amministrare un comune deficitario, e si parla di 17, 18 milioni di debiti: la sfida non ci spaventa perché siamo animati dalla volontà di cambiare le cose. Abbiamo le idee chiare, la lista è composta da persone per bene e serie. Vogliamo creare un muro nei confronti di chi pensa di considerare Pizzo casa di nessuno. Nel contempo le pareti devono essere di vetro. Abbiamo intenzione di creare uno sportello per i cittadini per invertire e cambiare la prospettiva».
«Siamo caratterizzati dal civismo bipartisan – ha dichiarato ancora Pititto – guardiamo a sinistra e a destra. Il nostro progetto è sostenuto anche dal senatore Mangialavori, quindi con noi c’è un pezzo di Forza Italia, ma anche del Pd. La politica abita in questo civismo. Quando ci siamo approcciati alla formazione della lista abbiamo scelto il meglio fra le competenze. La nostra è una compagine di giovani, meno giovani, con esperienza».
«Il nostro è un cartello civico – ha spiegato Muzzopappa – orientato solo verso la popolazione di Pizzo. Con noi ci sono ex amministratori e la lista è stata chiusa da tempo. Il nostro è civismo puro, mentre quello di Pititto sembra la lista di Forza Italia e di centrodestra se è vero com’è vero che all’inaugurazione della loro sede c’erano illustri rappresentanti azzurri. Perché avete paura di dire che la vostra è una lista di Forza Italia?» chiede a Pititto. «Io ho il coraggio di giocarmela da solo, i miei candidati non hanno tessere, i tuoi sì. Noi siamo gli unici a voler mettere ordine in questo caos».
«Sono orgoglioso di avere con noi un pezzo di Forza Italia – ha replicato Pititto –. Con noi però ci sono anche giovani di quel centrosinistra che fa politica pulita. Se questo è il torto che abbiamo, ben venga, ma non inviamo messaggi sbagliati agli elettori. Non ho nessun timore a dire che con noi c’è anche Forza Italia».
«Il nervo scoperto dell’amministrazione comunale è l’adozione della progettazione Pnrr con le difficoltà di personale. Pensiamo di individuare professionisti esterni che sappiano intercettare i fondi e presentare i progetti chiari – ha spiegato Muzzopappa –. Uno di questi è il miglioramento dei flussi di traffico viario».
Per Pititto «bisogna riconoscere i meriti chi ha già messo in campo i progetti. Vogliamo “sboccare con lo Svitol le opere pubbliche”. La nostra idea è riportare Pizzo ai fasti del passato, puntando non su opere faraoniche ma su quelle consentono di vivere meglio la città, comprese le opere viarie ed i parcheggi all’esterno della città». (redazione@corrierecal.it)
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