CATANZARO «Settantuno infermieri dell’Asp di Catanzaro, contrattualizzati con contratto co.co.co hanno scritto tramite l’avvocato Francesco Pitaro – si legge in una nota – all’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e al Commissario ad acta per la Sanità in Calabria. Nell’atto, più precisamente, si fa presente che i settantuno infermieri sono stati inquadrati contrattualmente con co.co.co nonostante non vi siano i presupposti per questa tipologia di contratto, trattandosi di fatto di lavoratori subordinati. Gli stessi operatori sanitari hanno lavorato senza sosta nel periodo pandemico e ancora oggi con dedizione e sacrificio e senza risparmio – continua la nota – rappresentando un baluardo nella difesa della salute e a supporto della carente rete sanitaria caratterizzata da mancanza cronica di personale. Ciò nonostante non solo hanno subito la riduzione dell’orario di lavoro da 35 a 18 ore settimanali, ma con i contratti sono in scadenza e nessun atto è stato adottato ai fini della stabilizzazione delle dette figure.
Nell’atto, a firma dell’avvocato Francesco Pitaro – prosegue ancora la nota – gli infermieri chiedono al Commissario ad acta e all’Asp di Catanzaro che si voglia “entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della presente: trasformare ope legis i contratti co.co.co degli istanti in contratti di lavoro subordinato a tempo determinato a decorrere dalla data di inizio della instaurazione del rapporto di lavoro; rinnovare/prorogare i contratti in scadenza il prossimo 30 giugno, stante la necessità di dover garantire l’adeguata tutela sanitaria nonché i livelli essenziali di assistenza, nonché prevedere un orario di lavoro pari a 35 ore settimanali; avviare tutte le procedure previste ex lege al fine di conseguire la stabilizzazione dei precari istanti che hanno supportato e supportano la Sanità Calabrese nel periodo pandemico e nell’attuale periodo ed in ogni modo”. Nell’atto si legge ancora “che tutto ciò occorre fare non solo per tutelare la dignità personale e professionale dei lavoratori istanti, ma anche per permettere al sistema sanitario calabrese, che da anni si trova in condizione di grave precarietà, di potere efficacemente funzionare nell’interesse della comunità dei calabresi che hanno diritto a prestazioni sanitarie efficaci e continuative ed ininterrotte; Gli infermieri – conclude la nota – manifestano la loro disponibilità ad incontrare il Commissario ad acta per la sanità in Calabria nonché il direttore generale dell’Asp di Catanzaro al fine di poter spiegare anche de visu le loro ragioni».
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