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la decisione

Reati risalenti nel tempo, nessuna misura di sorveglianza per un pregiudicato lametino

Lo ha stabilito il Tribunale di Catanzaro. L’uomo aveva precedenti per furto, danneggiamento, lesioni personali, minaccia, violenza privata

Pubblicato il: 15/06/2022 – 19:58
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Reati risalenti nel tempo, nessuna misura di sorveglianza per un pregiudicato lametino

CATANZARO Il Tribunale di Catanzaro seconda sezione penale, Ufficio misure di prevenzione, ha rigettato la proposta di applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza proposta dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme nei confronti di Alessandro Catanzaro difeso dall’avvocato Antonio Muscimarro.
Alessandro Catanzaro veniva ritenuto, dall’autorità proponente, pericoloso per la sicurezza pubblica in virtù dei precedenti penali, e delle numerose vicende giudiziarie che lo hanno visto protagonista. Infatti dal 2008 al 2014 il Catanzaro è stato più volte tratto in arresto per reati di danneggiamento, furto aggravato, minaccia e nell’anno 2018  è stato più volte deferito in stato di libertà per i delitti di lesioni personali, ingiurie e minacce, detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, violenza privata, tentato furto. Con la proposta quindi  è stata dunque evidenziata la quasi interrotta presenza di Catanzaro nel tessuto criminale, con attività delittuose varie. Tuttavia, il Tribunale di prevenzione ha accolta la tesi dell’avvocato Muscimarro il quale con una corposa memoria ha evidenziato come a Catanzaro venisse addebitata una  pericolosità generica  e che perciò era necessario dimostrare l’attualità della pericolosità sociale essendo irrilevanti le pregresse manifestazioni di pericolosità se esse non persistono al momento dell’applicazione della misura di prevenzione.
Secondo i giudici Mario Santoemme, presidente, Arianna Roccia e Sara Merlini a latere, «la pericolosità va colta nelle sua manifestazioni esteriori e, ai fini dell’applicazione del mantenimento della misura, deve essere attuale, non essendo rilevanti le pregresse manifestazioni di pericolosità se esse non proseguono al momento dell’applicazione della misura».
Visto che il reato più recente compiuto da Catanzaro risale al marzo 2019 e l’ultima frequentazione con soggetti gravati da precedenti risale a ottobre 2020, il collegio ha rigettato la proposta di applicare la misura di sorveglianza speciale.

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