CATANZARO A modo suo è stato un Consiglio comunale storico, anche se la “guest star”, il sindaco uscente Sergio Abramo, non c’era. Cala definitivamente il sipario sulla consiliatura catanzarese ma soprattutto sui 18 anni di guida di Palazzo De Nobili da parte di un personaggio che ha sicuramente segnato la storia politica e amministrativa del capoluogo calabrese, recitando un ruolo d protagonista dal 1997 a oggi: in totale fanno 25 anni, dei quali 18 da sindaco, e tutti comunque da punto di riferimento del centrodestra, che su di lui ha sempre puntato (salvo, in più di un’occasione, lasciarlo però anche da solo). È stato un Consiglio comunale flash, quello che oggi ha approvato il rendiconto in un clima anche un po’ surreale, visto che tra due giorni ci sarà il ballottaggio per scegliere il nuovo sindaco di Catanzaro tra Valerio Donato e Nicola Fiorita: è vero che ancora una decina di uscenti tornerà in consiglio comunale, e un’altra decina vi rientrerà dopo aver saltato un giro, ma in realtà il senso di uno “stacco”, e della fine di un’epoca tra i (pochi) presenti si è avvertito.
A farlo avvertire è stata proprio l’assenza fisica di Abramo, trattenuto a Roma per impegni istituzionali da presidente della Provincia ma che ha fatto pervenire un messaggio nel quale ha detto però tutto, condensando in poche righe tanti anni intensi e comunque indimenticabili, anche perché fanno politica ma anche vita: «Mi dispiace non essere presente per salutarvi di persona, uno ad uno, dopo cinque anni di intenso e proficuo lavoro…. Forse, però, è un bene che non possa essere insieme a voi questa mattina: non so quanto avrei retto, senza commuovermi, per questo ultimo Consiglio comunale. Grazie a tutti». È questo l’ultimo Abramo da sindaco. Ora la sua storia continua, da presidente della Provincia, e oggi pomeriggio Abramo rientra da Roma per portare la “lieta novella”, vale a dire le risorse necessarie a fare andare avanti la macchina di Palazzo di vetro. Poi saranno i saluti anche da Palazzo di Vetro. (c. a.)
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