ROMA Giancarlo Pittelli resta ai domiciliari. La Corte di Cassazione ha deciso l’annullamento con rinvio a una diversa sezione del Tribunale del riesame dell’ordinanza che disponeva la misura cautelare in carcere per l’ex parlamentare, imputato nel maxi processo Rinascita-Scott con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
A dicembre 2021 Giancarlo Pittelli, difeso da Guido Contestabile e Salvatore Staiano, era tornato in carcere per decisione del Tribunale di Vibo Valentia. Il collegio che presiede al maxi processo Rinascita-Scott – Brigida Cavasino presidente, Gilda Romano e Claudia Caputo a latere – aveva accolto la richiesta di aggravare la misura cautelare (dai domiciliari al carcere) in seguito alla scoperta di una raccomandata che l’avvocato aveva inviato al ministro per il Sud Mara Carfagna. È accaduto, però, che dalla segreteria del ministro abbiano inviato la missiva all’ispettorato di Palazzo Chigi che, a sua volta, l’ha trasmessa alla Squadra Mobile di Catanzaro e, da qui, è finita alla Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri. I magistrati, alla luce di quanto accaduto, hanno inviato la raccomandata al Tribunale di Vibo Valentia chiedendo un aggravamento della misura cautelare poiché Pittelli aveva violato gli obblighi imposti dal regime detentivo dei domiciliari, ovvero non avere alcun rapporto con l’esterno tranne con le persone con le quali si coabita.
Due mesi dopo, lo stesso Tribunale (con una diversa composizione poiché il presidente era assente per malattia) – presidente Gilda Danila Romano, a latere Germana Radice e Francesca Loffredo – aveva accolto la richiesta dei difensori di Pittelli e aveva ripristinato i domiciliari per l’ex senatore.
Questa decisione era stata impugnata dalla Dda di Catanzaro che aveva fatto appello al Tribunale del Riesame.
Ad aprile scorso il Riesame – presidente Filippo Aragona, a latere Sara Mazzotta e Roberta Cafiero – ha accolto l’appello con il quale la Dda di Catanzaro chiedeva la misura cautelare in carcere nei confronti dell’avvocato Giancarlo Pittelli. Una decisione non immediatamente esecutiva perché si doveva attendere la decisione della Corte di Cassazione. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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