Mannarino: «Aderirò al gruppo politico Fratelli d’Italia»
L’avvocato esclude l’adesione a “Cambiamo!”. Il direttore: «Qualsiasi sia la sua decisione, la politica calabrese sopravvivrà»

PAOLA «Gentile Direttore, nell’articolo (ndr “Il puzzle delle Politiche, ecco cosa si muove nei partiti”) – tra l’altro – si legge “ … Quanto a Fratelli d’Italia, considerata straconfermata l’uscente Wanda Ferro, si dà per sicura anche la ricandidatura, forse nel collegio tirrenico del Cosentino alla Camera, dell’assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso (in caso di sua elezione, in Consiglio regionale subentrerebbe Sabrina Mannarino, che è la sorella di Luca Mannarino, ex presidente di Fincalabra, e che però – dicono fonti accreditate – in realtà una volta approdata a Palazzo Campanella seguirebbe Giovanni Toti). …”. In riferimento a quanto appena riportato, il lettore ha avuto la seguente percezione: l’avvocato Sabrina Mannarino entrerà in Consiglio Regionale grazie al partito “Fratelli d’Italia”, successivamente, tuttavia, aderirà ad un diverso partito, ovvero quello di Giovanni Toti, determinando, così, la perdita di un seggio per il partito “Fratelli d’Italia”; la specificazione “fonti accreditate” avvalora la notizia nei termini di cui sopra. La notizia relativa ad un già programmato o comunque possibile “cambio di casacca”, una volta entrata a far parte del Consiglio Regionale della Calabria, errata e destituita di fondamento, finisce, inevitabilmente per ledere il profilo personale, professionale e politico, della sottoscritta, che appare come una “irriconoscente” verso il partito politico che le ha dato fiducia consentendole, oltre che di partecipare alla competizione elettorale, anche di poter godere del grande privilegio di sedere nell’assise regionale. L’articolo in oggetto indicato e la notizia riguardante la sottoscritta, è fuorviante, priva di attendibilità e, si consenta, sembra architettata al fine di manipolare la verità dei fatti, per “favorire alcuni” e “danneggiare altri” oltre che al di là di ogni logica. Si specifica che qualora la scrivente dovesse entrare a far parte del Consiglio Regionale della Calabria, certamente aderirà al gruppo politico “Fratelli d’Italia” o comunque denominato, che si richiami, comunque, alla linea politica del leader nazionale On. Giorgia Meloni. In linea con quelli che sono i principi di una corretta e giusta informazione, lontana da strumentalizzazioni atte a diffondere notizie “pro” o “contro”, si invita, oltre che alla pubblicazione della presente, anche a Voler consultare, per il futuro, la sottoscritta al fine di verificare la fondatezza della stessa; dovere di verifica che sta in capo a giornalisti qualificati, quali sono quelli della Vostra testata. (avv. Sabrina Mannarino)
La replica
Gentile avvocato,
Andreotti la chiamava “la vergogna della riconoscenza” E’ la stessa per intenderci che ha portato, in questi pomeriggi afosi, Gelmini e Carfagna da Calenda e lo stesso Calenda prima fuori e ora con il Pd, ma di esempi è piena zeppa la storia della Seconda Repubblica e quella dell’umanità. E ancora non serve certo uno psicologo per riconoscere “la sindrome rancorosa del beneficato” che ha colpito persino l’integralista pentastellato Di Maio, passato dall’opportunità all’opportunismo, alla denigrazione. Ma come detto gli esempi, solo nelle ultime ore, si sprecano perché la sindrome è più contagiosa di un virus. Quindi non se la prenda se il suo recente incontro con esponenti politici calabresi di Giovanni Toti ha lasciato intendere alla pletora di meloniani un suo possibile cambio di casacca. Qualsiasi sia la sua decisione, la politica calabrese sopravvivrà. Mi creda.
Il direttore Paola Militano